economia

Entro l'11 settembre dovranno decidere se accettare il posto fisso
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A mezzanotte e un minuto, il verdetto sul sito del Miur: ognuno dei circa 60 mila docenti precari coinvolti nel piano di immissioni in ruolo della "Buona Scuola" è stato assegnato a un albo territoriale. Che, in molti casi, è lontano dal luogo di residenza dei candidati.

Secondo fonti ministeriali, non si è registrato nessun affollamento anomalo nella procedura e tutto è filato liscio. Ma il malumore e lo sconforto per le migliaia di trasferimenti forzati crescono. Per il Miur sono circa 7 mila i docenti in mobilità da sud a nord, circa lo stesso numero dell'anno scorso, ma stavolta in lizza per un posto a tempo indeterminato.

C'è tempo fino all'11 settembre per decidere se accettare o declinare per sempre, perdendo l'accesso a tutte le fasi successive e finendo cancellati da tutte le graduatorie ministeriali. "Per decenni c'è stata creazione di precariato - ha affermato il premier Matteo Renzi - noi abbiamo messo un punto definitivo a questa vicenda e iniziato ad assumere. Ovviamente c'è chi non è contento perché deve spostarsi di qualche chilometro, ma la legge sulla scuola non è che un inizio".

Invece, secondo il sindacato Anief, il precariato aumenterà: "Chi ha creato questo cervellotico meccanismo ha messo su un vero ricatto: chi non accetta è fuori delle graduatorie. Anche se abita a Caltanissetta e la "ruota della fortuna" lo ha spedito a Cuneo. E quel posto perso si trasformerà pure in supplenza annuale, alimentando ancora precariato".