“Sì ai rinnovi se la legge lo consente, ma non superino i 30 anni”: Gian Enzo Duci, presidente di Assagenti, interviene sulla vicenda del rinnovo delle concessioni del terminal portuali. L'Autorità portuale di Genova aveva chiesto al ministero se procedere con l'iter delle 4 richieste già arrivate, e se la riforma preveda una norma per regolare il rinnovo. “Ritengo che la richiesta dei terminalisti sia legittima sulla base della normativa attuale, ma è anche legittima la posizione di chi chiede chiarimenti sulla legge e sulla necessità di regole chiare per tutti i porti”, prosegue Duci.
Dal ministero è arrivato il via libera, con la richiesta di pubblicare le istanze per 60 giorni, mentre sulla riforma Roma ha preso tempo dicendo che in questi due mesi deciderà se verrà emanato un provvedimento ad hoc. “Il ministero è stato un po’ pilatesco, si è limitato a dire 'applicate la legge', ma avrebbe senso che ci fosse una norma su base nazionale. E' assurdo che si attendano regole chiare da 21 anni”, prosegue il presidente di Assagenti, che pone il tema della durata delle concessioni.
“SI AI RINNOVI, MA NON SOPRA I 30 ANNI” - “Anche gli eventuali rinnovi non credo debbano essere cinquantennali, gli investimenti non richiedono 50 anni per essere ammortizzati. La durata deve essere coerente con i piani di investimento. Investimenti anche importanti si possono spalmare su 20 o al massimo 30 anni, non 50 o 60. Su concessioni così lunghe non ci sono giustificazioni, cosa può richiedere di essere ammortizzato in così tanto tempo? Solo le grandi opere comuni, una diga. Quello è dare un vantaggio per l’imprenditore”, conclude Duci.
LAZZERI: “IL TEMA ANDAVA AFFRONTATO PRIMA” - Per Piero Lazzeri, presidente di Fedespedi, la Riforma dei porti non potrà non prevedere regole chiare e omogenee per tutti i porti italiani. “Altrimenti non capisco che riforma si sta facendo. Se la riforma prevede che alla fine le decisioni saranno centralizzate ci dovrà essere una legge che darà continuità, omogeneità e garanzie a tutti i porti che rimarranno. Non credo ci sia nemmeno da discutere su questo. La concorrenza oggi esiste, cosa che un tempo non c’era. Ma questa concorrenza deve esistere a parità di regole, per tutelare chi fa gli investimenti”. Tant'è che l'Autorità portuale ha chiesto lumi al Ministero. “L’iniziativa di Merlo è stata curiosa, ma capisco che un’Autorità portuale in scadenza possa avere qualche dubbio sul da farsi. Forse avrebbero dovuto affrontarla prima”, dice Lazzeri.
“Però capisco la preoccupazione dei terminalisti. Forse ci si dimentica che per esempio il Vte ha fatto un investimento di decine di milioni di euro, stessa cosa altri terminalisti. E’ naturale che vogliano capire nel loro piano di impresa per quanti anni potranno operare in quel territorio per ammortizzare i beni acquistati. Non è una cosa di poca importanza”, conclude il presidente di Fedespedi.
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Porti, Duci: “Sì alle concessioni, ma non superino i 30 anni”
Lazzeri: “Servono certezze, la riforma detti le regole”
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