politica

Per valorizzare la tipicità territoriale
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Perché non fare un telegiornale in “dialetto”? Se lo è chiesto anche Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, che dopo un po’ di latitanza sul tema si è lasciato andare in un’intervista a Eva Giovannini: “Sogno una Rai che dia finalmente spazio ai territori, alle realtà locali. È folle pensare di chiudere le sedi regionali. Sarebbe bello avere persino dei tg in dialetto”.

Il leader del carroccio vorrebbe che fosse la Rai, concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, a informare in lingua locale. Perché “perdere i dialetti – ammette – è uno scempio totale. Sono bellissimi”. A Salvini è forse sfuggito che emittenti private come Primocanale ci avevano già pensato da tempo.

L’anno scorso è partito proprio su Primocanale il Tg Zeneize, settimanale d’informazione tutto in genovese che ha suscitato curiosità e consensi ben superiori alle aspettative. Un appuntamento nato con 'Liguria Ancheu'.

Esperimenti simili si trovano a Bergamo, in Sicilia e in Sardegna. E in tutti i casi sono state le emittenti private, con quelle poche risorse disponibili, a riportare in alto le culture regionali. Un patrimonio unico per ricchezza e varietà, introvabile in altri Paesi, ma puntualmente sminuito dagli enti pubblici italiani.

Allora, anziché chiamare in causa chi del territorio parla col contagocce, si dovrebbe forse premiare la passione e la professionalità di chi, giorno per giorno, dà voce alle realtà locali e valorizza le loro tipicità.