
Sfida, quella dell’Olimpico, tra due squadre che stanno bene: “i valori-sottolinea l’allenatore blucerchiato-non sono stati espressi da parte di tutti. Noi siamo partiti col piglio e la mentalità giusta, ma nel campionato italiano ogni partita può essere difficile”.
Un breve accenno ai rinnovi di Eder, Soriano e De Silvestri(“Un segnale da parte della società”) e poi l’aspetto psicologico del tornare nello stadio dove la Sampdoria è stata travolta dalla Vojvodina: “Andiamo a Torino –dice Zenga-per giocarcela. Il fatto di tornare a Torino non deve suscitare negatività. Io vado a Torino per vedere una partita bella, e i miei ragazzi che lottano e sudano per la maglia”.
Sulla formazione Zenga dà qualche indicazione anche se è chiaro: “Abbiamo tante soluzioni, e una rosa ampia con giocatori che possono interpretare tanti ruoli. Preferisco non dare la formazione in anticipo, ma comunicarla prima ai giocatori. Ma si passa dalla voglia matta di Ivan, al sogno di “giocare un giorno con Eder, Muriel, Correa e Soriano, quando saranno tutti al 100%" . E poi Pereira, 17 anni e non sentirli e la sensazione che possa ancora toccare a lui e Cassano: “lo stiamo aspettando con attenzione e con grande voglia di vederlo esultare di nuovo".
Nelle ultime ore Palombo ko per il mal di schiena: il centrocampista non è stato convocato. Nella lista torna, invece, Antonio Cassano.
IL COMMENTO
“Ti ricordi Bilancia?”. Il killer incastrato con una tazzina di caffè e una sigaretta
Quel processo che non finisce e le autostrade sempre più trappola