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Boschi: "Niente veti, è la volta decisiva"
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Il Senato ha bocciato la richiesta di non passare all'esame degli articoli del ddl Riforme, avanzata dalle opposizioni che chiedevano un ritorno del testo in Commissione.

I voti contrari alla richiesta sono stati 165, 103 i favorevoli e 4 gli astenuti. I lavori sono stati sospesi. E' stata quindi convocata la conferenza dei capigruppo, chiamata a stabilire il calendario dell'esame del provvedimento.

Il voto finale del ddl riforme entro l'8 ottobre. Sarebbe questa, secondo quanto si apprende, la richiesta del capogruppo Pd Luigi Zanda alla capigruppo del Senato ancora in corso. Richiesta alla quale, si apprende ancora, sarebbe seguita la proposta del presidente del Senato Pietro Grasso di votare il testo entro il 15 ottobre. Proprio il 15 ottobre è previsto l'inizio della sessione di bilancio in Parlamento.

Ma è ancora polemica sugli 82 milioni di emendamenti presentati dalla Lega. Consiglio al presidente Grasso "di leggere il regolamento, dove non c'è un tetto al numero di emendamenti, pertanto tutto quello che è consentito si può fare", dice il senatore della Lega Roberto Calderoli in merito alle dichiarazioni di ieri del presidente del Senato.

"Fino all'ultimo non lasceremo nulla di intentato" per un accordo ampio "ma sia chiaro che non possiamo accettare veti da parte di nessuno, perché sappiamo che questa è la volta decisiva", ha detto al Senato il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi. La proposta di riforma "non è frutto né di tentativo estemporaneo né di approssimazione", ha detto il ministro.

"Abbiamo sempre riconosciuto il valore sacro del Parlamento, ed è un valore di sicuro più alto del generare automaticamente degli emendamenti, crediamo nel Parlamento e non in un algoritmo" che produce "emendamenti ostruzionistici", replica Boschi a Calderoli.