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Sonia Viale da tempo si batte per lo sgombero del presidio. Lo scorso 9 agosto la vice presidente aveva dichiarato: "Nella città di confine di Ventimiglia è stato superato il senso del limite e della legalità. Occorre un intervento del ministero degli Interni perché provveda al più presto allo sgombero di un vero e proprio campo di addestramento che i 'figli di papà' dei centri sociali hanno allestito da ormai un paio di mesi".
Gli aveva fatto eco l'assesore regionale allo Sviluppo economico, Edoardo Rixi, che a margine di un incontro con i commercianti di Ventimiglia aveva espresso tutta la propria contrarietà al presidio di Ponte San Ludovico. "La situazione è paradossale. Non capisco perché a Ventimiglia se un commerciante decide di mettere un chiosco deve chiedere 12mila permessi, se uno decide di fare un accampamento abusivo, con tanto di forno per fare le pizze e servizi igienici improvvisati, invece lo può fare e nessuno va a ostacolarlo".
Ma non soltanto gli esponenti politici della Lega Nord a chiedere lo sgombero. Sulla stessa linea è infatti anche il sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano, che guida un'amministrazione di centrosinistra. Il primo cittadino nelle scrose ore ha dichiarato a Primocanale: "Io dico no al dialogo con gli attuali occupanti di quest'area. Noi il dialogo tempo addietro lo abbiamo cercato. Una città come Ventimiglia non si merita tutto questo. Non si merita che ogni sera ci siano manifestazioni non autorizzate, non si merita l'occupazione di un'area fatta in questo modo, non si merita soprattutto questa immagine, visto che noi viviamo soprattutto di turismo che arriva dalla Francia".
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