cronaca

Dopo la decisione del consorzio dei sindaci del Tigullio
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Con voto palese, per alzata di mano, i sindaci dell'Ato - ambito territoriale ottimale della Città Metropolitana di Genova - hanno votato per la realizzazione di un depuratore comprensoriale per tutto il Tigullio Orientale, da realizzarsi sulla Colmata a mare di Chiavari. Un investimento da 60 milioni. La Ue aveva chiesto un pronunciamento entro la fine di settembre. I voti a favore sono stati 23, contrari 13, 5 astenuti. Il sindaco di Chiavari, Roberto Levaggi, contrario, ha annunciato ricorso al Tar. Anche il sindaco di Lavagna, Giuseppe Sanguineti è contrario. Entrambi sostenevano la scelta di due depuratori, uno per il bacino dell'Entella e uno per la Val Petronio. Roberto Levaggi, sindaco di Chiavari, che potrebbe per protesta prendere la decisione di dimettersi da assessore della Città Metropolitana, ha garantito che "l'opera non si farà mai, non sarà inserita nel Puc e ci sono sentenze a riguardo che gli darebbero ragione. Chiavari ha già il suo depuratore".

Da notare che i comuni costieri del Tigullio, da Santa Margherita Ligure a Lavagna, hanno votato compatti no; mentre Sestri Levante, amministrazione di centro sinistra, ha votato a favore. "Con tale decisione, l'assemblea rispetta i tempi indicati dalla Regione Liguria con nota del 15 luglio scorso per evitare l'avvio della procedura di infrazione comunitaria". Così il sindaco del Città Metropolitana Marco Doria sulla votazione dell'Ato, ambito territoriale ottimale, che si è espresso sulla realizzazione del depuratore comprensoriale del Tigullio Orientale. L'assemblea ha scelto che l'impianto dovrà essere costruito a Chiavari.

"La scelta costituisce dunque un atto obbligato da un lato per evitare di subire pesanti sanzioni che sarebbero ricadute sugli enti territoriali, e quindi sui cittadini, e dall'altro per garantire al Tigullio un moderno sistema di depurazione delle acque" ha concluso Doria in riferimento alla procedura d'infrazione da parte dell'Ue che avrebbe comportato una multa calcolata in 61 milioni di euro per l'assenza sul territorio di un impianto di depurazione.