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Il presidente del Parco: “Borghi invasi da turisti, ci sono problemi seri”
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“Abbiamo bisogno di soluzioni immediate, un maggior numero di fermate e di treni. Perché l’inizio dell’orario invernale già a settembre ha creato problemi molto seri per l’afflusso sempre elevato di turisti. Il discorso è più strutturale e a lungo termine, in vista della prossima stagione estiva, che per noi inizia molto presto. Serve una linea mirata per le 5 Terre”.

Vittorio Alessandro, presidente del Parco, torna a parlare di quella che è ormai diventata una emergenza quotidiana. Spazi ridotti, treni che non all’altezza per qualità e quantità, stazioni ferroviarie strette e poco accoglienti.

Trenitalia dice che non ci sono risorse per potenziare il servizio. E la Regione non può incrementare i finanziamenti per il trasporto ferroviario regionale. Attraverso la card delle 5 Terre, istituite dal Parco, arrivano però risorse destinate anche al trasporto ferroviario. Cosa serve di più?

La Card consente di organizzare i flussi, di mirare il turismo. Tra l’altro la nostra carta copre una minima parte dei turisti che arrivano alle 5 Terre. Abbiamo venduto 600 mila card. Significa una presenza 300 turisti a borgo al giorno nelle cinque terre. E’ sostenibile. La card è anche lo strumento che consente il finanziamento di parte dell’impegno finanziario a sostenere l’idea della metropolitana leggera nelle 5 Terre. Il resto lo devono fare le altre istituzioni.

Che risposte avete avuto?

La risposta è stata aperta da parte della Regione. C’è una attenzione verso il territorio e alla necessità di qualificare l’accoglienza. Il tavolo è aperto. Speriamo che presto si possano avere risposte tali da organizzare la stagione prossima, entro la fine di quest’anno.

In che modo possono essere gestiti i flussi. Il numero chiuso è una soluzione?

Si può lavorare soltanto programmando i flussi turistici. Sapendo in partenza le navi da crociera che arrivano, il numero di persone dirette alle 5 Terre, la logistica disponibile, il numero di battelli, eccetera. Serve una regia, una capacità organizzativa, serve per tutto questo per gestire i flussi e l’accoglienza.

Da Trenitalia cosa vi aspettate?

Ci aspettiamo che le 5 Terre non vengano considerate stazioni di borghi di 800-900 anime, ma una realtà turistica che è preziosa non solo per le 5 Terre, ma anche per la Liguria e per l’immagine nazionale. Pensiamo che una risposta alla presenza turistica nelle 5 Terre sia un laboratorio avanzato dove Trenitalia si debba impegnare almeno quanto noi.

In che modo? Stazioni da riqualificare? Più treni? Treni più confortevoli? Cosa si può fare?

Non è soltanto dare risposta a stazioni qualunque. Le stazioni sono il primo incontro che il turisto ha con l’Italia e con il territorio. Lo sforzo deve essere quello di aumentare il più possibile la qualità dei servizi, e renderli adeguati a questa grande presenza di turisti. Da parte nostra l’impegno è quello di qualificare il territorio, ma soprattutto a vantaggio dei residenti. Solo quando i residenti stanno bene nel proprio territorio, allora possono stare bene anche i visitatori”.