cronaca

Il presidente a Primocanale
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Gianluigi Granero presidente di Legacoop Liguria a Primocanale   a ruota libera sul senso della cooperazione e sui progetti nella regione.


Si parte dalla differenza tra Legacoop e Coop: “Noi siamo un’associazione di categoria, tuteliamo le cooperative e non siamo settoriali. Il valore storico di Legacoop è sotto gli occhi di tutti” .


Quali i punti di forza?  “Essere un’impresa fatte da persone, con rapporto paritario tra i soci con lo stimolo al fare. C’è la possibilità in un clima stimolante per andare avanti e dare  vita a progetti”. I punti deboli?  “Rimangono quelli storici: bisogna fare di più dal punto di vista legislativo, bisogna creare strumenti per aiutare le coop dal punto di vista economico. La regione dopo al riforma del titolo quinto – prosegue Granero -  svolge un ruolo importante per le imprese commerciali. A prescidere dall’amministrazione c’è un punto debole tra struttura e imprese ed è la burocrazia. Troppo tempo per dare vita ad iter organizzativi o di investimento. Potremmo fare meglio con ricadute occupazionali importanti”.  Quattro province diverse in Liguria, un problema?  “Le differenze col venire meno del ruolo dell’industria in regione pian piano sono diminuite, ma resistono certe differenze culturali. Certamente la presenza cooperativa caratterizza il territorio. A ponente è forte l’agricoltura e la floricoltura. Grazie alla cooperazione si puo’ vendere all’estero. C’è un dato unificante, quello sul turismo sia sportivo che ambientale e culturale. Ci stiamo consolidando. Buon segnale non solo per le cooperative ma per tutti gli aspetti della Liguria”.
 
E poi la domanda sul ruolo della new economy con i giovani: “Un modello cooperativo adatto per questo aspetto, l’dea paritaria favorisce questo settore. Per il 70esimo di Coop Liguria  - sottolinea Granero - abbiamo fondi per le start Up giovanili. Sono arrivati molti progetti e richieste dei giovani, una bella sorpresa.  Forse questa generazione di giovani viene sottovalutata”.


Infine i Beni culturali: un'opportunità?  “Con Rete culture ci occupiamo di questo. E’ un settore che se innovato puo’ dare grandi soddisfazioni sul piano turistico. Mettiamo a valore le tante piccole strutture che non sono utilizzate e che non sono aperte al pubblico. Genova dimostra  - conclude Granero - che c’è molto da scoprire e che puo’ offrire possibilità di  lavoro”.