cronaca

In una lettera annunciano di costituirsi parte civile
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Il rischio concreto era che per quanto riguarda le responsabilità civili si arrivasse ad una prescrizione con il sapore del danno oltre la beffa.

E così a un anno di distanza dall'alluvione 2014 una ventina di commercianti e residenti della zona di Brignole e della Foce a Genova si sono rivolti ad un legale per tutelare i danni subiti.


E' partita una lettera che preannuncia alla Procura la volontà di costituirsi parte civile nel procedimento che vede indagate l'ex assessore regionale alla Protezione Civile Raffaella Paita e Gabriella Minervini dirigente del settore Protezione Civile della Regione.

Per le uniche due persone indagate a Genova le accuse sono pesanti: si parla di omicidio colposo (per la morte di Antonio Campanella, infermiere in pensione travolto dall'esondazione del Bisagno,ndr) e disastro plurimo.

"Si tratta di una lettera che anticipa l'intenzione di costituirsi parte civile e che va ad interrompere quella che si definisce prescrizione civile delle eventuali responsabilità a carico dei due indagati - ha spiegato l'avvocato Giuseppe Maria Gallo che rappresenta questo gruppo di cittadini - Per il momento i miei assistiti formulano una richiesta di risarcimento generica considerato che in quei momento hanno rischiato la vita nelle loro abitazioni o nelle loro attività commerciali".

Nel mirino anche il fatto che per quel giorno non fu diramata l'allerta meteo che avrebbe consentito di adottare preventivamente misure di autoprotezione.

"Siamo in fase di raccolta delle perizie medico legali e anche di natura psichiatrica che possano individuare specifiche forme di danno che verranno quanitificate - ha aggiunto l'avvocato Gallo - Si tratta di danni rilevanti.I tempi di questo procedimento ancora non ci sono noti, attendiamo notizie dalla magistratura".