salute e medicina

E il referente spezzino del Tribunale del Malato punzecchia i sindaci
1 minuto e 51 secondi di lettura
“Per affrontare le criticità relative alle liste d’attesa serve un’analisi sui macchinari, sui tempi di utilizzo delle attrezzature sanitarie e sul personale dedicato. Da anni chiediamo questo tipo di riscontro senza purtroppo ricevere risposte. E’ un report che andrebbe concertato tra Regione Liguria e direzione generale dell’Asl ma sinora non abbiamo avuto dati significativi”.

Parole del responsabile spezzino del Tribunale per i diritti del malato Cittadinanzattiva Rino Tortorelli, che punta il dito sulle lunghe liste d’attesa, problematica annosa della sanità spezzina e più in generale di quella ligure.

“Un altro tema nodale – osserva Tortorelli - è quello attinente al libero esercizio della professione medica all’interno degli ospedali. E anche in questo caso si registra un buco d’informazione circa i dati relativi alla compatibilità della libera professione con le liste d’attesa, nonostante esista una legge che disciplina in modo chiaro la materia”.

Sulla recente conferenza dei sindaci del territorio spezzino con Asl e Regione, Tortorelli punge i primi cittadini: “Abbiamo notato sindaci fino a ieri silenti su temi che da anni, come associazione, denunciamo, quali la cronica mancanza di posti letto e carenza di personale, cambiare improvvisamente atteggiamento non appena il colore della giunta regionale è cambiato. Più in generale c’è un dato che spiega molto: dal 2010 al 2014 sono stati operati 1.347 interventi di ortopedia non d’urgenza. Questo chiarisce come le liste d’attesa si siano allungate non solo per visite ed esami ma anche per interventi. Tutti elementi che aprono la via per il ricorso ai privati o alla fuga verso altre regioni, nel nostro caso la vicina Toscana, con disagio e costi per i pazienti e per l’azienda sanitaria. Vedremo cosa farà il nuovo assessore alla Salute Viale per risolvere il problema del poco personale”.

E sull’utilizzo dei centri privati territoriali convenzionati con Asl 5 per smaltire le liste d’attesa, Tortorelli spiega: “Se le convenzioni sono regolari e controllate, certamente meglio quel tipo di utilizzo rispetto alla fuga verso altre regioni. Ma, ripeto, non deve mancare la trasparenza sul rapporto Asl-privato”.