porti e logistica

Il terminalista genovese nomina Giachino presidente di Saimare
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Certamente hanno pesato l’esperienza maturata come sottosegretario ai Trasporti tra il 2008 e il 2011, il ruolo di consigliere di amministrazione nella Società Italiana per il Traforo del Monte Bianco e quelli di dirigente nella Finanziaria E. Breda, di dirigente alla TNT e di componente del Consiglio del CNEL. Ma forse un qualche peso lo ha avuto anche la sua posizione sul tema delle concessioni portuali, contraria a qualunque stop a proroghe e rinnovi in attesa della norma promessa da Delrio.

Fatto sta che Bartolomeo Giachino, responsabile trasporti di Forza Italia, è il nuovo presidente di Saimare Spa, società di spedizioni guidata dal Gruppo Spinelli. L’ex sottosegretario ai Trasporti ha preso il posto di Roberto Spinelli, figlio di Aldo, affiancando così Renzo Muratore, amministratore delegato dell’azienda e assessore regionale all’Industria negli anni ’80 (in quota Partito Socialista).

Alleati, ma non in politica - Ad avvicinare Spinelli e Giachino non sono state certo le simpatie politiche: amico di vecchia data di Claudio Burlando (ed ex socio del circolo politico-culturale “Maestrale”) il primo, esponente di spicco del partito che ha sconfitto Raffaella Paita (strappando la Liguria al Pd) il secondo.

Giachino contro lo stop a proroghe e rinnovi - Lo scorso 10 settembre, pochi giorni prima della nomina, la Consulta Trasporti di Forza Italia (guidata da Giachino) indicava Trieste come modello da seguire. “Un iter analogo a quello adottato dall'Autorità portuale di Trieste può essere utilizzato anche in altre realtà portuali senza paralizzare gli investimenti privati nei porti di cui il Paese ha urgente bisogno”, si legge nella relazione conclusiva.

Insomma: avanti con le concessioni pluridecennali, anche in regime di commissariamento, anche se è in dirittura d’arrivo una norma ad hoc nella Riforma portuale e anche se l’Unione Europea potrebbe avere qualcosa da ridire (vedi il caso della procedura di pre-infrazione, poi ritirata, partita da Bruxelles su tre rinnovi concessi lo scorso anno proprio a Trieste).

Musica per le orecchie di Spinelli, dopo che il terminalista a luglio aveva presentato un’istanza per il rinnovo della concessione nel porto di Genova e dopo che nelle scorse settimane si era espresso a gran voce contro qualunque ipotesi di sospensione degli iter da parte delle Autorità portuali.