
Emanueli ha ricordato che la precedente fase di elaborazione del Puc risale alla fine degli Anni '70, quando il mondo era molto diverso da quello attuale. "Il piano regolatore è stato considerato inadeguato nel 1991. E' un piano del 1980, dunque di 35 anni fa e , visto che in genere i piani hanno una fase di elaborazione abbastanza lunga, è stato pensato alla fine degli anni Settanta", ha dichiarato l'architetto. "Dunque, l'ultima volta che si è pensato a futuro della città è lo stesso periodo in cui gli Homo Sapiens vincevano il Festival, iniziava la televisione a colori in Italia e usciva l'Apple 2, che è una macchina della preistoria dell'informatica".
Per quanto riguarda l'idea di fondo, il nuovo Puc si propone di curare il territorio, facendo tesoro degli errori dei decenni passati. "E' un piano che cerca di curare il territorio. Questo è un territorio che ha delle grandi potenzialità, però, proprio per l'assenza di pianificazione, si è andati avanti con le varianti e un'edificazione poco controllata. Si è costruito anche in luoghi in cui non si doveva costruire. Questo piano non dice di fermare tutto e di non costruire più niente - ha sottolineato Emanueli - , ma che questo territorio deve essere trasformato, rinnovando quello che c'è, costruendo del nuovo e contemporaneamente curando i malanni che lo affliggono".
Come si realizzerà questa cura del territorio? "Il piano prevede delle premialità. Ci sono indici molto bassi di capacità edificatoria, per acquisirne degli altri vanno fatte delle azioni di cura del territorio", ha spiegato l'assessore. "Tra le premialità c'è il recupero dell'edilizia esistente e il trasferimento di edifici che sono incongrui rispetto alla morfologia e alla geologia del territorio".
IL COMMENTO
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