cronaca

Mattinata di caos: "Non ci facevano entrare, poi ci hanno chiusi dentro"
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"Il preside ha deciso di chiudere i cancelli. Gli abbiamo dimostrato che fuori non ci stiamo tutti". Mattinata di fuoco alla sede dell'istituto alberghiero "Marco Polo" di Genova. Manifestazione pacifica degli studenti, traffico bloccato, Polizia e Carabinieri che intervengono per sgombrare la strada. E poi, tutti chiusi dentro in attesa dei genitori. 

Tutto comincia da una circolare arrivata all'improvviso qualche giorno fa: su decisione del preside Renzo Talini, i cancelli che sbarrano l'accesso al cortile interno su via Redipuglia restano aperti per venti minuti, dalle 7.50 alle 8.10. Prima e dopo l'orario tassativo, tutti fuori. "Lo abbiamo fatto per ragioni di sicurezza", si giustificano dalla scuola. "Il cortile è l'unico spazio che abbiamo - spiega una studentessa di 17 anni che vuol rimanere anonima -  Siamo più di mille, molti di noi arrivano in anticipo e sono costretti ad aspettare in mezzo alla strada. Così abbiamo fatto vedere al preside cosa può succedere".

Ed ecco, cosa succede. Studenti ammassati fuori dalla scuola fin dalle 7.30, via Sciaccaluga e via Redipuglia bloccate. Una strada stretta e tortuosa, tra l'ospedale Gaslini e corso Europa, congestionata da pazienti e personale sanitario, genitori che portano i figli alle vicine elementari. Stamattina si sono aggiunti gli studenti dell'alberghiero in protesta e la situazione è degenerata. "Non volevamo arrivare a tanto, abbiamo chiesto varie assemblee per parlarne. Ma niente, non hanno voluto saperne. Oggi il preside non c'era". 

Così è stato il caos. Una calca di mille studenti ha bloccato la via. Uno di loro è stato investito da un'auto, per fortuna non si è ferito gravemente. Sono arrivate le forze dell'ordine: "Hanno preso i nominativi dei rappresentanti, qualcuno è stato portato in Questura - spiega la ragazza - eppure eravamo tranquilli, non c'è stato nessuno scontro". Dalla segreteria, invece, negano che le forze dell'ordine abbiano fermato qualcuno.

Alla fine i ragazzi sono stati fatti entrare, ma una volta all'interno, i cancelli si sono chiusi di nuovo alle loro spalle. "Sprangati con le catene", dicono. Qualche studente decide di entrare, altri si siedono per protesta. A quel punto non esce più nessuno. I minorenni non possono andare via se non prelevati dai genitori in persona. "Ora la situazione è più tranquilla, vedremo cosa succederà nei prossimi giorni", dice un rappresentante. 

Ancora impossibile raccogliere dichiarazioni del Preside, che si sta confrontando con gli alunni.