
L'attività d'indagine è durata diversi mesi, con specifiche missioni in tutte le province liguri e decine di audizioni dai cui è emersa una minima progressione della raccolta differenziata (33% a livello regionale) con un miglioramento nelle province di Imperia, Savona e Genova e un peggioramento a La Spezia.
"La Liguria presenta inoltre note criticità anche per quanto riguarda i rifiuti industriali e la contaminazione di siti, anche d'interesse nazionale", fa sapere Alessandro Bratti, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. Nella regione sono ben 174 i siti inquinati, e di questi solo 52 risultano bonificati.
LE CAUSE - "Il problema della Liguria è complesso. Io sono siciliano, la mia regione non è messa bene, ma la Liguria sta peggio", dice a Primocanale Giuseppe Compagnone, senatore membro della commissione. Che spiega il perché di una situazione così allarmante: "Da una parte c’è l’enorme difficoltà di questo territorio, dall’altro non c’è mai stata una seria programmazione nella raccolta differenziata dei rifiuti. L’avanzare delle discariche ha provocato l’inquinamento delle falde, gli sversamenti di percolato e problemi simili".
L'emergenza ambiente, ovviamente, si trasforma in emergenza criminalità: "Grazie anche all’attività della magistratura si è messa qualche pezza, ma rimane una situazione grave determinata dalla mancanza di una strategia complessiva. Tante ditte, tanti impianti, tante realtà. Non c’è chiarezza. Le infiltrazioni malavitose diventano automatiche”.
IL COMMENTO
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