cronaca

Colpa di un decreto del 1986 mai comunicato ai risparmiatori
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Tutto è partito dal signor Giuseppe, un abitante di Altare. La sua segnalazione al Movimento Consumatori di Savona è destinata a sollevare un caso nazionale. Che tiene già banco nei tribunali, ma presto potrebbe approdare al Parlamento.

Il signor Giuseppe si accorge che i suoi buoni postali sottoscritti nei primi anni Ottanta hanno fruttato solo la metà di quanto indicato. Sorpreso e deluso, scende a Savona per denunciare la scoperta. La pratica arriva sul tavolo di Roberto De Cia, presidente locale del Movimento Consumatori, che rintraccia decine di casi simili e dà avvio a una battaglia legale contro Poste Italiane. E all’orizzonte si profila già una vittoria.

Il maltolto ammonta in totale a 80 milioni di euro. “Il problema – spiega De Cia – riguarda i buoni sottoscritti dal 1980 al 1986. Moltissimi cittadini in quegli anni hanno portato i risparmi di una vita intera alle Poste per ricavarci un gruzzolo, piccolo o grande che fosse, da investire per la famiglia o per un’attività. Dopo trent’anni, si scopre che gli interessi sono stati dimezzati”.

La colpa è tutta di un decreto del governo Goria, che nel 1986 adottò uno stratagemma legislativo per decurtare gli interessi sui buoni postali nei sei anni precedenti. Peccato che quella decisione non sia mai stata comunicata ai risparmiatori. “L’avvocato Gemelli è riuscita a concentrare al massimo la battaglia – spiega De Cia – il colosso Poste Italiane è stato già abbattuto due volte davanti al giudice di pace di Savona. Ma ci darà ragione anche il tribunale ordinario”.

Savona è pronta a conquistarsi la ribalta nazionale: “Spero che i Parlamentari italiani si accorgano che una fetta importante dei cittadini di questo Paese ha bisogno di ottenere giustizia”, auspica De Cia. Le richieste al Movimento Consumatori di Savona sono già quaranta. Ma la questione è destinata a propagarsi a macchia d’olio.