cronaca

A Primocanale il leader della Fondazione auspica un salto di qualità per la città
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I numeri sono quelli del successo: 30mila ospiti in poco più di un mese alla mostra “Dagli Impressionisti a Picasso”, migliaia di visitatori per la mostra di Brassai, 180mila spettatori per la 13esima edizione del Festival della Scienza. Numeri che confermano la crescita di una realtà che negli anni si è imposta nel panorama nazionale della cultura.

“Palazzo Ducale ha cambiato molto il modo di fare cultura in questa città, segnando un discrimine tra  ciò che c’era prima e ciò che c’è stato dopo. Le linee guida sono quelle che ricordiamo sempre: cultura per tutti e cultura di qualità. Una piazza aperta alla città: in un momento in cui serve capire le dinamiche del nostro tempo Palazzo Ducale è certamente una realtà unica a livello nazionale”, dice Luca Borzani, presidente della Fondazione Palazzo Ducale.

“Siamo l’unico palazzo storico totalmente usufruibile da parte dei disabili. C’è uno spazio per la creatività giovanile – prosegue Borzani - Insomma, l’idea che la cultura non sia qualcosa con le “c” maiuscola, ma che abbia una dimensione di qualità unita all’accessibilità. Sabato sera c’erano oltre 1000 ragazzi con la silent disco nel cortile di Palazzo Ducale”.

Una realtà in crescita inserita in un territorio difficile. “A Genova abbiamo bisogno di un salto di qualità, individuando obiettivi di crescita chiari e in base a quegli obiettivi definendo il ruolo di ciascuno”. Non si fa? “No, questa città vive spesso di annunci, raramente si va a vedere quello che davvero è successo. Viviamo in un presente continuo che non permette lo sviluppo. Non si realizzano grandi progetti andando a chiamare gli ospiti il giorno prima, noi programmiamo per la stagione 2017”.