economia

I sindacati: "Condizioni di lavoro inaccettabili"
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Coop,  Ipercoop, Rinascente, Oviesse, Ikea, Carrefour, Pam, Upim, Coin, Decathlon: questi e molti altri i punti vendita coinvolti dallo sciopero dei supermercati proclamato da Filcams, Fisacat e Uiltucs per sabato 7 novembre.

Sciopero tutto il giorno, presidio in largo XII Ottobre alle 10.30, oltre 10 mila lavoratori coinvolti in Liguria. All'origine della protesta c'è il mancato rinnovo dei contratti per gli aderenti a Federdistribuzione, distribuzione cooperativa e Confesercenti, scaduti alla fine del 2013. “Ai lavoratori del settore vengono proposte condizioni improponibili, come il mancato pagamento della malattia, lo sconto del 5% sulle retribuzioni percepite, la decurtazione delle maggiorazioni festive il taglio degli scatti di anzianità e la riduzione del Tfr. Non possiamo più accettarlo”, tuona Silvia Avanzino (Fisascat Cisl).

Quali sarebbero gli effetti sui consumatori? "Diminuirebbe la qualità del servizio perché da sottopagati si lavora male. Ma i dipendenti stessi a loro volta fanno la spesa, quindi diminuirebbe il loro potere d'acquisto". 

“Confcommercio, che associa aziende minori nello stesso settore e quindi più esposte alla crisi ha rinnovato il contratto riconoscendo il giusto aumento salariale e non il taglio dei diritti. La capacità di una impresa di essere competitiva non si basa sul risparmio sul costo del lavoro”, scrivono i sindacati

LA REPLICA - Coop Liguria sottolinea in una nota "che tutti i punti vendita della regione rimarranno aperti. Tra i lavoratori sono state diffuse informazioni imprecise e spesso fuorvianti. Le Cooperative di consumatori vogliono il rinnovo del contratto e, nonostante la crisi che interessa anche questo settore, non hanno mai rifiutato di trattare la richiesta salariale proposta dalle Organizzazioni Sindacali. Devono però farlo ottenendo gli stessi costi che CGIL, CISL e UIL hanno convenuto, e converranno, con le altre imprese del settore".