cronaca

Il Pontefice ha visitato quest’oggi Prato e Firenze
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L’incontro di oggi del Papa con i fedeli, in molti ad accoglierlo, ha avuto inizio nella città ‘più cinese’ d’Italia, Prato, per poi proseguire a Firenze, al Convegno ecclesiale nazionale della Chiesa italiana. A concludere l’incontro, la messa nello stadio fiorentino, davanti a 52mila persone.

Il Pontefice ha visitato oggi una città complessa, primo distretto manifatturiero della moda e primo comune italiano con il maggior numero di gruppi etnici, 116. La maggior parte degli stranieri proviene dalla Cina (34 mila circa, su una popolazione complessiva di 190.961 persone), seguono l'Albania, la Romania, il Pakistan e il Marocco.

Proprio a Prato il Papa ha sottolineato che "la sacralità di ogni essere umano richiede per ognuno rispetto, accoglienza e un lavoro degno; mi permetto qui di ricordare i cinque uomini e le due donne di cittadinanza cinese morti due anni fa a causa di un incendio nella zona industriale di Prato che vivevano e dormivano all'interno dello stesso capannone in cui lavoravano. In una zona era stato ricavato un piccolo dormitorio di cartone e cartongesso: è una tragedia dello sfruttamento e delle condizioni disumane di vita e questo non è lavoro degno".

Intorno alle 9.40 Papa Bergoglio ha poi lasciato Prato, in direzione di Firenze, dove ad accoglierlo in Piazza del Duomo ha trovato una grande folla che lo ha atteso a lungo.

"L'ossessione di preservare la propria gloria, la propria 'dignità', la propria influenza – ha detto- non deve far parte dei nostri sentimenti". Lo chiede il Papa alla Chiesa italiana riunita a Firenze per il suo convegno nazionale. "Dobbiamo perseguire la gloria di Dio, e questa - spiega il Pontefice - non coincide con la nostra". Ha richiamato alla "umiltà", al "disinteresse", alla "beatitudine" di Gesù, invitando allo "svuotamento" e all'"abbassamento" cui si è sottoposto il Cristo rispetto all'umanità.

"Non dobbiamo essere ossessionati dal 'potere', anche quando questo prende il volto di un potere utile e funzionale all'immagine sociale della Chiesa. Se la Chiesa non assume i sentimenti di Gesù, si disorienta, perde il senso".

"Mi piace una Chiesa italiana inquieta, sempre più vicina agli abbandonati, ai dimenticati, agli imperfetti. Desidero una Chiesa lieta col volto di mamma, che comprende, accompagna, accarezza. Sognate anche voi questa Chiesa, credete in essa, innovate con libertà". Questo è il mandato del Papa in chiusura del V convegno ecclesiale nazionale della Chiesa italiana.