La raccolta differenziata ‘porta a porta’ ha raggiunto altre quattro zone della nostra città. Ne abbiamo parlato questa mattina con Luca Zane, responsabile comunicazione Amiu.
“L’obiettivo è quello di trasformare la crisi in opportunità: c’è una necessità di natura ambientale, lo vediamo in questi giorni a Parigi, soprattutto per questo periodo storico in cui per portare fuori i rifiuti dalla nostra Regione si parla di 100mila euro al giorno. Dunque, una ragione in più per riciclare. In questo quadro vanno avanti anche i progetti sulla raccolta differenziata dell’organico i cui risultati iniziali, nel quartiere di Sestri Ponente, sono molto incoraggianti. Con la raccolta differenziata porta a porta si possono raggiungere percentuali anche oltre il 70% che è quasi impossibile raggiungere con il sistema stradale.”
Quali sono le prossime aree che verranno toccate e qual è il quadro della situazione genovese?
“Abbiamo cominciato con quattro aree collinari: Colle degli Ometti sopra Quinto, le alture di Quarto e di Marassi e il quartiere San Pietro a Pegli. Possiamo parlare di un vero e proprio salto culturale perché la differenziata in questi quartieri sarà fatta eliminando i bidoni dalla strada, un grande vantaggio a livello estetico che andrà ad abbellire la città. Inoltre ciascuna famiglia verrà dotata del bidoncino da esporre fuori dal portone. In questo progetto conta molto la comunicazione puntale ai cittadini, perché sarà compito delle famiglie separare in modo corretto i rifiuti. Da precisare: i materiali verranno distribuiti gratuitamente a partire da gennaio.”
Quali saranno le prossime aree coinvolte?
“Terminato questo progetto seguiranno altre quattro aree della città: Granarolo, Begato, Sant’Eusebio e Borzoli. Nel frattempo prosegue e si rinforza la raccolta tradizionale che ha Genova seguirà un modello personalizzato. Il rifiuto organico rappresenta il 30% sul totale dei rifiuti e stiamo lavorando per potenziare la raccolta. All’interno dei cassonetti generici c’è ancora tanto materiale che potrebbe essere riciclato.”
Gettare i rifiuti che potrebbero essere differenziati nei bidoni dell’indifferenziata è un gesto ancora troppo legato all’abitudine e alla pigrizia; ed è proprio su questo che bisogna lavorare, con un’attività di promozione e di comunicazione ai cittadini anche tramite strumenti sanzionatori e repressivi.”
La fabbrica del riciclo: di che cosa si tratta?
“La fabbrica del riciclo è lo spazio destinato al recupero e riutilizzo dei mobili e messi in vendita per finanziare progetti locali. Apriremo due volte, sabato 5 dicembre e sabato 19 dicembre con orario continuato dalle 9 alle 17, grazie alla collaborazione con la Comunità di San Benedetto. Inoltre stiamo lavorando per il recupero di un’area urbana nel quartiere di San Teodoro di via Bologna per creare una nuova fabbrica del riciclo. Sulla stessa linea, ‘Gioca ancora’ è un’altra iniziativa che rientra nel concetto di riciclo, riguarda i giocattoli che potranno essere riutilizzati e anche in questo caso finanzieremo attività dedicate ai bambini. L’obiettivo è quello di legare il riciclo alla socialità della città.”
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Raccolta 'porta a porta' per rifiuti umidi al via in 4 quartieri collinari di Genova
L'intervista a Luca Zane, responsabile comunicazione Amiu
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