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Dem all'attacco, ma Giampedrone e Scajola: "Definanziata da Burlando"
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È scontro tra il Partito Democratico a la Giunta Toti sulla pista ciclabile che dovrebbe sorgere tra Imperia e Diano Marina.

A lanciare le accuse sono i consiglieri regionali del Pd Raffaella Paita e Giovanni Barbagallo, secondo i quali la giunta regionale avrebbe cancellato il nuovo tratto di Area24.
“Nel programma dei fondi Fas della Giunta precedente – spiegano i due esponenti del Partito Democratico - era previsto uno stanziamento di 5 milioni di euro per trasformare la strada incompiuta esistente fra Diano Marina e Imperia nel primo tratto della prosecuzione di Area 24, in attesa di poter disporre poi del sedime dismesso della ferrovia che, in questa tratta (corrispondente a capo Berta) corre in una lunga galleria, poco adatta per l'uso ciclistico”.

Il finanziamento, però, denunciano Paita e Barbagallo “è stato totalmente cancellato con la riprogrammazione approvata dalla Giunta Toti, in ragione dell'avvicinarsi delle scadenze dei Fas, ma anche perché il mutuo integrativo già approvato è stato in parte ridotto e in parte dirottato”.

Immediata è arrivata la replica da parte della Regione, affidata agli assessori Giacomo Giampedrone e Marco Scajola. “I tempi della moltiplicazione dei pani e dei pesci sono finiti", affermano. "La passata Giunta è partita facendo promesse per 300 milioni di progetti finanziati dai fondi ex Fas e a seguito dei tagli del Governo, siamo arrivati agli attuali 207 milioni che solo grazie al nostro mutuo da 20 milioni sono arrivati a 217. Pertanto il progetto di pista ciclabile tra Diano Marina e Imperia, di cui parlano i consiglieri del Pd, era già stato definanziato dalla Giunta da loro presieduta, proprio per l’impossibilità di partire entro dicembre di quest’anno”.

“Invece di continuare su questa strada deleterea – dicono Giampedrone e Scajola – che gli esponenti del Pd hanno voluto intraprendere sulla rimodulazione dei fondi FSC, dovrebbero prima di tutto ringraziare la Giunta Toti per aver voluto accendere un mutuo da 20 milioni di euro che coprisse parzialmente le loro promesse non mantenute nel tempo, che avevano creato grandi aspettative sui territori”.