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"Non credo che ci sia schiavitù o barbarie in Italia, ma abolirei l'ordine dei giornalisti"
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Slide 'anti-gufi' e obiettivi raggiunti messi nero su bianco. Il premier Matteo Renzi si presenta alla conferenza stampa di fine anno utilizzando, nella sua introduzione, le slide per riassumere il 2015 del suo governo. E ogni slide è, di fatto divisa in due parti: in quella superiore campeggia il fumetto di un gufo con un messaggio di diffidenza o pessimismo; nella parte superiore viene riportato, in diretta corrispondenza all'argomento 'toccato' dal gufo, l'obiettivo raggiunto, secondo Renzi, dal suo governo.

"Il 2015 è andato meglio del 2014. È andato meglio delle nostre previsioni nel 2014: lo dice la realtà dei fatti"- afferma Renzi - "il 2015 "e' stato un buon anno. Ha visto in alcune delle principali sfide un segno che torna positivo". "L'Italia non dichiara la guerra al'Europa: noi chiediamo solo di far rispettare le regole a tutti. Chiediamo rispetto per l'Italia e chiediamo chiarezza", spiega Renzi sui rapporti del nostro Paese con L'Ue.

"Non credo che ci sia schiavitù o barbarie in Italia". Così il premier Matteo Renzi, durante la conferenza stampa di fine anno, risponde al presidente dell'Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino, che aveva parlato di "schiavitù" da parte di alcuni editori. "La mia posizione sull'ordine dei giornalisti è nota: io sarei per abolirlo", aggiunge Renzi.

Poi di nuovo sulla situazione economica: "Si diceva che l'Italia era in stagnazione perenne: se guardiamo dati vediamo che il segno più torna a crescere: era previsto lo 0,7% e siamo allo 0,8".

Il tasso di disoccupazione è ancora molto altro, troppo alto, ma è all'11,5%. Quando ti capita di essere fermato da un ragazzo che ti dice 'ti ringrazio perché ho un contratto a tempo indeterminato ti rendi conto che tante polemiche sul jobs act hanno visto il 2015 portare un po' di chiarezza, ci sono più tutele non meno tutele". Tuttavia, prosegue il premier, "ancora non basta, non sono soddisfatto del risultato".

E a proposito delle riforme costituzionali: "Immaginiamo il referendum nel mese di ottobre 2016". "Se il 2015 è stato l'anno delle riforme, il 2016 sarà l'anno dei valori". Renzi sottolinea che la legge di stabilità, che in molti criticano come "mance e mancette", invece "mette denaro" su settori come "scuola università, cultura, servizio civile".

Renzi parla poi del suo futuro dopo aver rivestito la carica di premier:"Questo sarà il mio ultimo ruolo pubblico come è naturale che sia". "Quando hai fato questo ruolo dopo lasci: per me dunque questo sarà l'ultimo incarico pubblico".