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Clima infuocato durante le conferenze di fine anno alla Spezia
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Scontri, battute e accuse. Durante le conferenze stampa di fine anno di Massimo Federici, sindaco della Spezia, e Lorenzo Forcieri, presidente del Porto, rispettivamente al Teatro Civico e in Autorità Portuale, il clima è infuocato.

L'epilogo è per certi versi ancora più clamoroso: l'assessore Cristiano Ruggia, al tavolo al fianco di Forcieri durante la conferenza in Porto, viene zittito dal presidente dell'autorità portuale che prima lancia accuse e frecciate al Comune per il voto contrario in comitato portuale al piano triennale delle opere, poi sarcasticamente aggiunge: "Mi spiace che Ruggia non possa parlare".

L'assessore, che peraltro non aveva neppure chiesto la parola, prova a ribattere: "Veramente sono stato invitato al tavolo come membro del comitato portuale". Ma Forcieri non ne vuole sapere: "Questa è la conferenza dell'Autorità Portuale, se vuoi puoi sederti tra il pubblico e fare domande".  Poco dopo Ruggia si alza e lascia la sala.

La vicenda è esemplificativa di quale siano i rapporti tra Comune e Porto, tra il sindaco Federici e il presidente Forcieri, i rappresentanti delle principali istituzioni spezzine, entrambi esponenti del Pd, ai ferri corti da tempo. Da ieri in guerra aperta: il voto contrario di Federici e Ruggia al piano delle opere lascia poco spazio a ipotesi di ricomposizione.

Oggetto del contendere il progetto per gli spazi da destinare alle crociere, con Federici che chiede un ridimensionamento del progetto già approvato in tutte le sedi. Forcieri non ne vuole sapere, dice che è pronto al dialogo, ma in realtà esclude l'ipotesi proposta dal Comune: "Non è realizzabile, metterebbe di fatto in discussione tutte le opere previste. Fermare lo sviluppo delle crociere sarebbe un ritorno al passato. Come al gioco dell'oca, o al monopoli, si torna indietro di anni".

Federici, poco prima aveva chiarito la sua posizione: "C'è la possibilità di occupare meno spazi in mare, garantendo tre approdi per le crociere, con opere meno costose. La scelta è politica. Io faccio politica".

Il clima è incandescente. Lo scontro personale e politico dei massimi rappresentanti delle istituzioni spezzine, esponenti di un Partito Democratico dove la guerra interna è sempre all'ordine del giorno, rischia di far pagare un conto molto salato alla città e agli spezzini.