Una banale lite? No, un'aggressione in piena regola. "Per due volte un'auto dei nomadi si è scontrata con la nostra: prima siamo stati tamponati e poi colpiti con il loro mezzo in retromarcia per impedirci di scappare forse perché avevano visto che avevamo preso il numero di targa. Noi non abbiamo tamponato la loro auto".
È la testimonianza dei familiari del pensionato pestato mercoledì sera al casello di Bolzaneto per motivi di viabilità. A raccontarla ai carabinieri è stato Rodrigo, 28 anni, il genero di Attilio, il pensionato ricoverato in neurochirurgia del San Martino per un trauma cranico dopo le botte e la caduta.
Oggi hanno ricevuto la visita del ministro Pinotti, del comandante dei carabinieri e del sindaco Doria: "Ci ha fatto molto piacere, abbiamo sentito istituzioni e Stato vicino"
A leggere le dichiarazioni del primo indagato "sembra quasi che si sia trattato di una banale lite, in realtà siamo stati aggrediti ed erano in molti: le immagini delle telecamere parleranno e abbiamo fiducia nelle indagini dei carabinieri".
Sul fronte dell'inchiesta dopo il primo indagato, Rolando Icardi, 35 anni, che si è presentato volontariamente al magistrato, i militari stanno per chiudere il cerchio sui complici.
cronaca
Aggredito a Bolzaneto dai nomadi, la testimonianza: "Erano in tanti"
Il racconto di Attilio, genero del pensionato picchiato
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