La Procura di Milano ha chiesto il processo per l'ex vice presidente della Lombardia Mario Mantovani e per altre 14 persone, tra cui il suo stretto collaboratore Giacomo Di Capua e l'assessore regionale all'economia, il leghista Massimo Garavaglia.
Le accuse a vario titolo sono corruzione, concussione, turbativa d'asta e abuso d'ufficio. La richiesta di rinvio a giudizio è stata inoltrata oggi al gup Gennaro Mastrangelo dal pm Giovanni Polizzi, titolare delle indagini chiuse lo scorso dicembre, e che lo scorso 13 ottobre avevano portato in carcere l'ex numero due del Pirellone, nonchè ex senatore, ex sottosegretario alle Infrastrutture, ed ex coordinatore lombardo del Pdl, posto ai domiciliari alla fine di novembre.
Tra le persone per cui è stato chiesto il processo ci sono anche l'ingegnere del Provveditorato Opere Pubbliche per Lombardia e Liguria Angelo Bianchi, gli architetti Gianluca Parotti e il savonese Gianluca Peluffo, progettista di fama internazionale, alcuni amministratori delle società dell'ex vice presidente della Lombardia, il suo contabile Antonio Pisano, l'allora direttore della Asl Milano1 Giorgio Scivoletto. E ancora Sergio Finazzi, ai tempi responsabile della struttura laboratorio Analisi di Cuggiono (Asl di Legnano), Giovanni Tomasini Presidente della Croce Azzurra Ticinia e Francesco Errichiello in qualità di Provveditore alle Opere pubbliche per la Lombardia.
Tra le persone offese, individuati anche il Senato e il ministero delle Infrastrutture, oltre che il Comune di Arconate e la Regione Lombardia. Tra i vari episodi contestati dalla Procura a Mantovani, che ha sempre dichiarato di essere estraneo ai fatti, c'è quello di aver pilotato, nel giugno dell'anno scorso, una gara d'appalto per il trasporto dei dializzati a favore della Croce Azzurra Ticinia alla quale avrebbe procurato "un ingiusto vantaggio".
Riguardo al reato di concussione l'ex vice governatore della Lombardia, tra l'altro, avrebbe costretto, assieme a Di Capua e a Bianchi, il Provveditore Interregionale per le Opere Pubbliche della Lombardia e della Liguria, l'ingegner Pietro Baratono, a 'restituire' allo stesso Bianchi, nonostante fosse stato rinviato a giudizio, il ruolo di responsabile unico "per gli interventi di edilizia scolastica". Il terzetto, riportano gli atti di indagine, avrebbe fatto pressioni anche sul Direttore Generale del Personale e degli Affari generali del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti affinché Bianchi, per via dei suoi guai giudiziari, non venisse trasferito.
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Tangenti, chiesto il processo per l'ex vice presidente lombardo Mantovani
Coinvolto anche il savonese Gianluca Peluffo
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