cronaca

Il pm contesta la localizzazione e la mancanza di misure per prevenire crolli
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Nuovo capitolo nell'inchiesta bis sul crollo della Torre Piloti nel porto di Genova, abbattuta dalla nave Jolly Nero il 7 maggio 2013, costata la vitta a 9 persone. Sono stati interrogati i due ingegneri, Bruno Ballerini e Paolo Grimaldi, indagati per omicidio colposo.

Ballerini, assistito dall'avvocato Carlo Biondi, è stato sentito per circa due ore dal sostituto procuratore Walter Cotugno. L'ex ingegnere strutturista firmò il progetto esecutivo, avendo ricevuto l'incarico come libero professionista dalla ditta appaltatrice.

A entrambi, il pm ha contestato la localizzazione della Torre, troppo vicina allo spazio in cui le navi compiono le manovre, e il non avere adottato misure idonee per prevenire eventi eccezionali. Ballerini si è difeso sostenendo come non fosse sua "competenza la scelta della localizzazione. Il progetto mi arrivò con tutte le approvazioni degli enti preposti e con tutti i pareri favorevoli".

Il pm ha anche chiesto come mai l'ingegnere rilasciò una intervista al Sole 24 Ore, alcuni giorni dopo la tragedia, in cui affermava che il posto scelto per la Torre era "un luogo totalmente sbagliato". La risposta? "Era una dichiarazione riferita al profilo urbanistico, non alla sicurezza. Io l'avevo immaginata in Darsena, dove ci sarebbe stato più spazio per i parcheggi dei dipendenti, insomma un posto più comodo. Ma non mi riferivo alla sicurezza della struttura".

Grimaldi, invece, era stato ingegnere capo dell'Autorità Portuale e firmò il progetto preliminare della struttura. "La Torre - ha spiegato al pm - era stata costruita secondo le norme dell'epoca e la viabilità marittima di quegli anni, quando il traffico era inferiore, le navi più piccole e le manovre delle imbarcazioni solo di un tipo".

Era stata la mamma di Giuseppe Tusa, una delle vittime del disastro, a chiedere al pm di indagare anche sulla struttura
, sul suo posizionamento e sulle eventuali responsabilità di chi autorizzò la costruzione. Il pm aveva chiesto l'archiviazione ma il gip Alessia Solombrino aveva respinto dando altri otto mesi di tempo per approfondire le indagini.