
La soluzione, però, non piace al vicesindaco Stefano Bernini, che è anche presidente di Società per Cornigliano, alla quale spettano le bonifiche attese da anni nel quartiere. Dal punto di vista tecnico c'è l'ok perché i lavori di pubblica utilità vengono considerati compatibili coi contratti di solidarietà. In questo modo l'integrazione passa dal 70% al 77%. Ma a essere intaccata sarà proprio parte dei fondi destinati alle bonifiche.
Come prevede l'emendamento, Società per Cornigliano finanzierà i lavori con un milione di euro. E la soluzione rischia di non piacere ai comitati di Cornigliano che dal 2007 svolgono la funzione di 'osservatorio' rispetto alla bonifica e alla riqualificazione del quartiere come previsto dall'accordo di programma e che per domani hanno convocato una conferenza stampa.
"È il contrario di quello che chiedono i corniglianesi che non vogliono che siano intaccate le risorse destinate alla riqualificazione del quartiere come prevede l'accordo di programma. È una guerra fra poveri assurda. Sono assolutamente contrario e se dovrò votare voterò contro", minaccia Bernini. La questione, insomma, rischia di portare all'ennesimo stop
La prossima settimana Regione e Comune convocheranno un tavolo locale con i sindacati per illustrare quanto emerso a Roma. Resta l'incertezza sul futuro: "Al Mise ci hanno ribadito che i contratti di solidarietà possono essere rinnovati fino al 2018 - spiega Piazza - e a settembre partendo dall'accordo di programma bisognerà ricontrattarli con il Governo e probabilmente con la nuova proprietà".
IL COMMENTO
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