cronaca

Dati presentati dall'assessore Boero: "Dobbiamo ridimensionare le scuole"
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I dati sono impietosi: l'anno prossimo la città di Genova, rispetto al 2011, avrà ancora meno bambini fra i 3 e i 6 anni. Per l'esattezza 1.533 in meno, un calo dell'11%. Numeri presentati dall'assessore comunale alla scuola Pino Boero in commissione a Palazzo Tursi.

Si passa da 14.167 bimbi a 12.635. Il trend è tutto fuorché incoraggiante. "Purtroppo siamo una città che invecchia e fa davvero pochi bambini - commenta l'assessore - non abbiamo in mano il potere demografico". Nemmeno la massiccia immigrazione riesce a invertire una rotta sempre più marcata.

Nonostante il crollo demografico, spiega Boero, l'obiettivo del Comune di Genova è "non chiudere strutture e non privatizzare, ma lavorare sul dimensionamento di alcune sezioni scolastiche". Ricordando che "il servizio delle scuole dell'infanzia dovrebbe essere sulle spalle dello Stato, non dei Comuni, ma Genova ha una tradizione e cerca di non rinunciarvi. Senza un intervento dello Stato a cui toccano le scuole dell'infanzia è sempre più difficile per le città continuare a gestire il sistema".

Del resto, la contrazione viaggia di pari passo con quella demografica. Le scuole dell'infanzia a Genova nell'anno 2011/2012 avevano 452 insegnanti, mentre oggi ne hanno 363, gli istituti sono passati da 51 a 49, le sezioni da 194 a 182, la capienza da 4.803 a 4.508. L'organico necessario oggi per mantenere inalterato il servizio sarebbe di 393 unità, c'è un deficit di circa 30 insegnanti.

Boero ha chiesto al ministro Giannini "la statalizzazione delle materne, per consentire il recupero degli insegnanti e il mantenimento del livello di qualità. Ma la richiesta è rimasta senza risposta, fonti del Ministero confermano che per l'anno scolastico 2016/2017 non è stato previsto l'organico di potenziamento per le scuole dell'infanzia statali, né è previsto un impegno dell'amministrazione centrale per i nidi comunali".