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E su Villa Rosazza attacca: "Si potrebbe guadagnare 10 volte tanto"
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Ospite a 'Punto Giorno Direttore' è stato Stefano Balleari (Fdi), vicepresidente del Consiglio comunale di Genova, per approfondire i temi legati alla politica del capoluogo ligure.

Qual è lo stato di salute del Comune di Genova intesa come maggioranza politica o minoranza?
- "La maggioranza vera e propria non esiste più: siamo partiti da 21, compreso il sindaco e adesso stanno diminuendo lentamente. L'ultima defezione è stata quella di Gianni Vassallo e la creazione di un nuovo gruppo che testimonia un malessere all'interno del Pd e conseguentemente alla maggioranza."

Sintomo di una netta spaccatura del Pd? - "Certamente. Anche se di spaccature ce ne sono altre: lo stesso sindaco ha votato contro la mozione presentata dalla lista che porta il suo nome sull'ospedale Galliera. Anche la consigliera Nicolella, eletta nella lista Doria, farebbe meglio ad uscirne: una mozione presentata da lei in prima persona sulla quale il sindaco vota contro dovrebbe far pensare. Altro concetto che non mi piace è quello del rimanere in maggioranza ma fare l'opposizione da dentro: forse è comodo ma non corretto."

Si arriverà alla normale conclusione di questo mandato nel 2017? - "Penso di si: la spina non possiamo staccarla noi come opposizione ma dovrebbe farlo la maggioranza che però in questo momento ha troppi problemi per poter decidere."

Elezioni di Savona, può un risultato dare un riflesso per il Comune di Genova? - "Sicuramente darebbe dei risultati. Tuttavia noi grazie all'operazione delle regionali dell'anno scorso, che hanno capovolto la Regione Liguria, stiamo cercando di lavorare tutti uniti con un unico obiettivo. Il Pd, anche su Savona, mi sembra molto differenziato e diviso su alcuni punti. Anche su di loro il gradimento sta calando."

Affittopoli: c'è una situazione a Genova che potrebbe essere paragonata a quella di Roma? - "No, non si parla di 'affittopoli'. Si parla invece della gestione del bene pubblico che è difforme da quella che avrei fatto io. In Consiglio comunale ho presentato un'interrogazione su un immobile di grandissimo pregio, Villa Di Negro Durazzo Rosazza, che era stata data in concessione alla fondazione 'Casa America' e che adesso è in concessione trentennale all'Accademia del Balletto. Il valore preciso stimato è di circa 8 milioni di euro per 2.200 metri quadrati calpestabili. Il Comune, per questa villa, ottiene un introito mensile di 1000 euro al mese. Io ho sollevato il problema dell'esiguità. Il procedimento per l'assegnazione è stato giusto ma la scelta no: anziché darla in concessione ad un ente sarebbe stato più opportuno, anche per il territorio, darla a determinate onlus a cui chiedere 500 euro al mese, portando l'introito da 1000 euro al mese a 10.000."

Ha richiesto anche di far diventare Genova città dell'inno nazionale - "È la città di chi ha scritto e musicato l'inno nazionale. Abbiamo fatto un congresso, in cui è anche intervenuto l'On. La Russa, dove si è parlato di modifiche alla Costituzione, in cui viene citato il tricolore ma non viene citata la lingua italiana e nemmeno l'inno nazionale. Questo rimane per il Paese una mera convenzione. Dopo la strage di Parigi, i francesi che sono usciti dallo stadio temendo un attacco terroristico si sono messi a cantare la Marsigliese e l'ho trovato estremamente emozionante. Noi attualmente stiamo vivendo una crisi valoriale e l'inno è qualcosa che ci potrebbe unire."

In conclusione, il sindaco di Genova dovrebbe dimettersi o aspettare la fine del mandato? - "Da un certo punto di vista vorrei che si dimettesse perché non è in grado di gestire la città. Non so, tuttavia, se la città stessa se lo possa permettere."

E Balleari si candiderà per la poltrona di sindaco? - "Ho accettato l'invito ma non lo farò come candidato di bandiera. Al momento il candidato di partito non funziona."