cronaca

Il padre riconosce le fascette usate per legarsi i polsi
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Si è procurata delle escoriazioni e contusioni al volto e in altre parti del corpo, poi si è legata con delle fascette di plastica strette ai polsi e in quelle condizioni, apparentemente sotto choc, si è fatta trovare su un marciapiede delle alture di Genova.

Peccato che fosse tutta una messa in scena per attirare le attenzioni del fidanzato, colpevole di trascurarla. La ragazza, una genovese di 20 anni, voleva far credere a tutti di essere stata sequestrata e picchiata da una misteriosa gang di stranieri. Ma le bugie, si sa, hanno le gambe corte. A scoprire la verità sono stati i poliziotti della squadra mobile che alla fine delle indagini hanno segnalato la ventenne alla Procura ipotizzando il reato di simulazione di reato.

Le fascette usate per legarsi i polsi sono state riconosciute dal padre perché dello stesso tipo di quelle conservate nella cassette degli attrezzi di casa. La giovane, impiegata in un grande magazzino, ha poi ammesso: "Scusate, volevo solo attirare l'attenzione del fidanzato. Lui mi trascura".