cronaca

"Ma occorre interrogarsi sulla tempistica del delitto"
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"Vi prometto che faremo luce e arriveremo alla verità, che lavoreremo con le autorità italiane per dare giustizia e punire i criminali che hanno ucciso vostro figlio". Così il presidente egiziano Al Sisi si rivolge alla famiglia di Giulio Regeni, ricercatore italiano rapito, torturato e ucciso al Cairo, in un'ampia intervista al direttore e al vice direttore di Repubblica. Al Sisi definisce la morte del giovane uno "shock" anche per l'Egitto e sottolinea gli "interrogativi" del caso, in primis quello sulla "tempistica" della scoperta del corpo durante la visita di un ministro italiano.

Anche dall'autopsia svolta nelle scorse settimane in Egitto emerge la presenza sul cadavere di Giulio Regeni di "fratture, abrasioni, ustioni e lividi in piu' parti del corpo". Lo ha riferito ieri la procura generale della Repubblica d'Araba d'Egitto al procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone e al pm Sergio Colaiocco, nel corso dell'incontro durato circa due ore e mezza. Secondo l'esame autoptico svolto al Cairo le ferite sono state "provocate da corpi solidi e in alcuni casi strumenti ruvidi".