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La Forestale: "Serve un nuovo censimento, ma i Comuni non collaborano"
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Triora, il "paese delle streghe", diventa il simbolo per rilanciare l'istituzione dell'elenco italiano degli alberi monumentali. Sabato prossimo il piccolo borgo ligure in provincia d'Imperia dedicherà un'intera giornata alla difesa dei "patriarchi" del verde, mentre tanti Comuni italiani stanno rallentando l'iter per il nuovo censimento, come evidenzia il Corpo forestale dello Stato.

Sotto due ippocastani "storici" esperti e amanti degli alberi discuteranno come conciliare esigenze agronomiche e normative di salvaguardia delle piante, con prove pratiche di potatura in tree climbing. Il nuovo censimento degli alberi monumentali (il primo e finora unico risale al 1982) è tema attualissimo. Le nuove leggi per gli alberi monumentali prevedono una sanzione da 5 mila a 100 mila euro se vengono abbattuti o se ne modificano chioma e radici (salvo per casi motivati).

I responsabili del Corpo Forestale dello Stato hanno appena incontrato le Regioni per avere i nominativi degli alberi monumentali da pubblicare nel nuovo elenco nazionale. "Purtroppo registriamo problemi per la scarsa sensibilità di molti Comuni, in tutt'Italia, che frenano nell'istruire gli iter amministrativi per vincolare gli alberi e tutelarli - commenta Angela Farina, responsabile del monitoraggio ambientale del Corpo forestale dello Stato - Metà delle regioni ha presentato elenchi più o meno completi, le altre sono decisamente più in ritardo".

Farina spiega: "La Sardegna è stata la prima a presentare la lista, bene Abruzzo, Val D'Aosta, Piemonte, Veneto, Liguria, Emilia Romagna. Meno complete le liste di Lazio e Puglia. La Toscana è frenata dalla burocrazia. Regioni come la Campania e la Sicilia sono decisamente indietro". La responsabile della Forestale precisa: "Le difficoltà non nascono dalla burocrazia, il Corpo Forestale ha semplificato molto le procedure e assiste gli enti da vicino. Procedure semplici, che valorizzano gli alberi e il territorio. In futuro tra l'altro potrebbero esserci fondi per la tutela".