
L'infermiera si proclama innocente. "Quello che mi sorprende è la sicurezza con la quale, in difetto di prove certe o quantomeno di un patrimonio di indizi idonei, si stia attribuendo alla mia assistita una condotta così efferata e, sulla base di questa insufficienza, si sia potuti arrivare ad una misura eccezionale come la custodia cautelare in carcere" continua l'avvocato.
"Accertamenti solo in 2-3 casi". "Ipotizzando anche che questi accertamenti siano corretti - ha detto ancora l'avvocato - stiamo parlando di 3 ipotesi che che non sono ancora sufficientemente riconducibili alla signora Bonino. Nessuno si è ancora posto il problema che il vero killer sia sempre a piede libero e, magari, una volta esaurita la gogna mediatica nei confronti della mia assistita, torni in azione?".
IL COMMENTO
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