
L'aspetto più dibattuto è apunto l'impatto ambientale dei cantieri, soprattutto sul fronte dell'amianto. Spiega ancora Romano: "L'amianto è stato trovato a Cravasco ed è stato gestito. Ma non si deve confondere l'amianto artificiale con quello naturale: quest'ultimo diventa donnoso solo se le fibre vengono disperse nell'aria. Il limite di legge non è mai stato superato. C'è una giusta preoccupazione".
"L'opera deve portare ricadute. Si può pensare a una riqualificazione del basso alessandrino con opere logistiche. Bisogna ragionare in modo creativo, forse quest'opera è in grado di innescare un percorso di sviluppo per un'area che finora ha vissuto una forte crisi. Sono d'accordo con Rixi: bisogna attirare investimenti privati", conclude Romano.
IL COMMENTO
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