
Tutti e tre erano accusati di concorso in abuso d'ufficio e usurpazione delle pubbliche funzioni. Per altri due imputati, dipendenti della società, l'accusa era quella di esercizio arbitrario delle loro funzioni. Mauro Barabino, difeso dall'avvocato Andrea Vernazza, Stefania Rizzuto (avvocati Gianstefano e Giorgio Torrigino) e Paolo Zanatta sono stati assolti perché il fatto non costituisce reato dall'abuso d'ufficio e perché il fatto non sussiste dal reato di usurpazione di pubbliche funzioni.
L'inchiesta era stata condotta dal pm Alberto Landolfi. Secondo l'accusa le ganasce sarebbero state illegittime perché l'area è pubblica e, quindi, avrebbe dovuto essere soggetta alle norme del codice della strada.
IL COMMENTO
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