Più mezzi su Polcevera e Fegino, con autospurghi, battelli ed escavatrici e uomini che lavoreranno giorno e notte per completare la messa in sicurezza. È il risultato emerso dal vertice in Prefettura tra Iplom e tutte le istituzioni locali sull'emergenza petrolio dopo lo sversamento di domenica sera.
“Entro sabato sarà rimosso il 90% del greggio nei fiumi”, ha assicurato il presidente della Regione Giovannii Toti. Iplom aumenterà le risorse in campo in vista delle piogge attese nel fine settimana, che avevano fatto preoccupare la Protezione civile in primis, rappresentata da Roberto Orefecini, presente a Genova per un sopralluogo in mattinata e in Prefettura per il vertice.
Intanto arrivano i primi interrogatori. Il sostituto procuratore Walter Cotugno, che indaga per disastro colposo, inizierà in mattinata a sentire i tecnici e gli operai della raffineria in qualità di persone informate dei fatti e farà un sopralluogo sul posto dell'incidente.
Adesso a far paura è la pioggia. Il maltempo atteso nel fine settimane potrebbe creare problemi ai lavori di bonifica nel Polcevera e nei rii minori inquinati dal petrolio. A lanciare l'allarme è stato Roberto Oreficini, uno degli ispettori della protezione civile mandati a Genova dal ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti. "Oggi dovremmo avere un quadro meteo più chiaro e quindi dovremmo essere pronti anche in vista di questo scenario. Al momento le previsioni meteo dicono che potrebbero esserci delle precipitazioni" nel fine settimana". Oreficini, insieme a Pettorino, Crivello e i responsabili di Arpal, ha fatto un sopralluogo lungo i torrenti Polcevera e Fegino.
"Negli ultimi anni in Italia non vi sono stati sversamenti di questo tipo così gravi. Dobbiamo capire se servono procedure speciali, che possono essere per esempio conferenze dei servizi, o autorizzazioni particolari per la gestione di questi rifiuti. Lo sversamento grave perchè è avvenuto in un contesto urbano ed interessa due torrenti che finiscono in mare", ha detto Orificini.
ARRIVA IL PALLONE - Verrà posizionato in corrispondenza della foce del torrente Polcevera un pallone aerostatico in dotazione alla flotta nazionale gestita dalla società Castalia, che opera per conto del ministero dell'Ambiente per il servizio anti-inquinamento. Dotato di apparecchiature di alta tecnologia per il monitoraggio anche notturno dell'area portuale e marittima, è in grado di rilevare in tempo reale le macchie di greggio derivanti dagli sversamenti.
MANIFESTAZIONE IN VIA BORZOLI - Intanto è andato in scena un corteo con una cinquantina di manifestanti in via Borzoli diretto verso i giardinetti. A scatenare la protesta è stata la decisione della commissione comunale sull'emergenza petrolio, convocata per il 26 aprile a Palazzo Tursi (sede del Comune), di non ascoltare i cittadini, mentre ascolterà i vertici di Iplom: "Ci hanno detto che, essendo il nostro un comitato spontaneo, non siamo un soggetto legittimato a parlare - denuncia Antonella Marras -. Questo è incredibile, perché noi siamo liberi cittadini e come tali vogliamo essere rispettati e vogliamo poter far sentire la nostra voce".
IPLOM: RAFFORZATI GLI INTERVENTI DI BONIFICA - Panne oceaniche alte 1 metro e 80 e più battelli in mare, alla foce del Polcevera; un numero di autospurghi e uomini che quasi raddoppia, passando rispettivamente da 14 ad oltre 20 e da 50 ad oltre 100. A chiedere di aumentare il ritmo degli interventi di bonifica alla Iplom a fronte del maltempo previsto per il fine settimana era stato il governatore della regione Liguria Giovanni Toti.
AMBULATORIO MOBILE - Nei giardinetti in via Borzoli è arrivata un'unità mobile della Asl3, un camioncino con all'interno medici che rispondono alle domande dei cittadini ed eseguono test sulla salute: "Sono già una ventina le persone venute da noi - spiega un responsabile - ripetiamo che non ci sono rischi veri per la salute. I sintomi che la gente accusa sono transitori e non devono preoccupare".
L'INCHIESTA - Una piccola frana, le condizioni della condotta e le manovre eseguite dai tecnici durante il pompaggio del greggio nell'oleodotto dal porto petroli di Genova Multedo alla raffineria Iplom: gli investigatori stanno facendo verifiche in queste tre direzioni per scoprire la causa del guasto che ha provocato la rottura dell'oleodotto della Iplom, causando lo sversamento di circa 600 metri cubi di petrolio nel Polcevera e nei corsi d'acqua minori. Il pm Cotugno valuta la nomina di un geologo per stabilire se lo smottamento creatosi sul luogo dello sversamento sia stato la causa di un danno all'oleodotto.
Il tratto di oleodotto esploso a Genova, riversando almeno 600 metri cubi di petrolio in un rio e in due torrenti, era stato controllato nel 2013 e sarebbe stato sottoposto a un intervento di manutenzione nei prossimi mesi. Il cantiere sarebbe stato aperto prima dell'inizio dell'estate. Lo ha reso noto la Iplom di Busalla, proprietaria della conduttura, spiegando che quel tratto, insieme ad altri 4, era inserito nel programma di interventi del 2016.
ANIMALI - Il disastro ha causato una moria di pesci e sta mettendo in pericolo molti uccelli che vivevano nei torrenti e in mare. Un germano reale coperto di petrolio è stato segnalato dai portuali nel porto di Genova, e conferma che il greggio è arrivato in mare, dentro lo scalo, fra i moli. Una moria di pesci è segnalata alla foce, dove sono affiorati cefali e altre specie di pesci che vivono in mare nei pressi del torrente Polcevera. Più a monte, nel rio Pianego e nel Fegino, vicino alla zona del guasto, gli abitanti segnalano una moria di rane.
CLASS ACTION - Il Codacons lancia una maxi azione risarcitoria collettiva dopo la fuoriuscita di greggio in Valpolcevera. "Tutti i cittadini genovesi possono unirsi in una class action e chiedere il risarcimento per i danni prodotti all'ambiente e per l'inquinamento di suolo e acque del territorio provocato dallo sversamentoIn queste ore migliaia di uccelli e pesci stanno morendo a causa della contaminazione ambientale, e il petrolio fuoriuscito avrebbe raggiunto il mare presso il porto di Genova. Attraverso la nostra azione, i residenti genovesi possono costituirsi parte offesa nell'inchiesta aperta dalla Procura, e chiedere in qualità di cittadini danneggiati un indennizzo nei confronti dei soggetti che saranno ritenuti responsabili della grave situazione determinatasi", ha spiegato il presidente Carlo Rienzi.
CHIAZZE DI GREGGIO IN MARE - Alcune piccole chiazze di greggio, sospinte dal vento e dalle correnti, sono sfuggite alle panne e si stanno indirizzando verso il largo. E' quanto rende noto Arpal in un comunicato sugli sforzi in atto per limitare i danni provocati dalla fuoriuscita di greggio nella Valpolcevera. Arpal rende noto di aver lavorato sul luogo dell'incidente, lungo il rio Pianego, il torrente Fegino e nel letto del Polcevera, in mare dentro e fuori la diga, presso lo stabilimento Iplom di Busalla, in sede con le simulazioni modellistiche, nei laboratori di analisi, al centro meteo e al coordinamento con i diversi enti coinvolti nella gestione della delicata situazione ambientale. Impegnata una squadra di oltre trenta specialisti, trasversale alle varie competenze di Agenzia. Prima della stesura della quarta linea di panne alla foce del Polcevera, il gruppo mare aveva effettuato campionamenti fino alla diga di Levante, evidenziando nel primo pomeriggio fuoriuscite di greggio in porto.
BONIFICA, TOTI: "SERVE UN CAMBIO DI PASSO" - "L'Iplom ha fatto tutto quanto le era possibile, ma nella bonifica dei torrenti interessati dal disastro ha fatto poco e ora serve un cambio di passo entro venerdì perchè nel fine settimana è previsto il ritorno del maltempo e non possiamo permetterci il lusso di perdere tempo". Lo ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti alla fine dell'incontro tecnico svolto nella Prefettura di Genova e a cui hanno partecipato fra gli altri oltre al prefetto Spena gli assessori alla Protezione Civile di Regione e Comune Giampedrone e Crivello, la Capitaneria di Porto, l'Arpal e l'azienda stessa.
DORIA - "Andrò a vedere i luoghi più colpiti con Gianni Crivello. Nessuno sottovaluta questo fatto, che è molto grave". Lo ha detto il sindaco di Genova Marco Doria, ai microfoni di Primocanale. "Ci attrezziamo per intervenire nel modo più efficace. In questo momento. Intervento nazionale? In questo momento chi deve chiedere queste cose non è il Comune da un punto di vista formale. Noi ci attiviamo con tutte le nostre energie per fronteggiare la situazione. Non escludo che si possa chiedere l'intervento di altri nel caso non ci si riuscisse a livello locale, ma l'obiettivo è farcela con le nostre forze. Ho espresso una preoccupazione che riguarda dei parametri. Sono rispettati ma sono pronto ad adottare tutte le misure a tutela della pubblica autorità. Spero non si arrivi a provvedimenti estremi.
CRIVELLO - "Vorrei che fosse noto che ho partecipato al punto che è stato fatto in Prefettura in rappresentanza della civica amministrazione". Gianni Crivello, assessore alla Protezione Civile del Comune di Genova, ha parlato del vertice in Prefettura sul caso petrolio. "Il Prefetto ha posto una serie di paletti: l'azienda si deve rendere conto che deve velocizzare la tempistica di messa in sicurezza. Il rio Fegino è un contesto urbano. Il Comune lo sa. Vivere in quella realtà non è piacevole, se l'azienda non correrà la faremo correre noi".
cronaca
Petrolio nel Polcevera, ora fa paura la pioggia. "Via il 90% del greggio entro il fine settimana"
Il vento e le correnti spingono il petrolio al largo
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