
"Il sindaco ci ha invitato lunedì a una riunione privata. Ma noi non ci andiamo. Lui è il nostro rappresentante, deve venire qui tra la gente a vedere la situazione. Noi non siamo al suo servizio, è lui al nostro servizio", attacca Marta Parodi, una delle cittadine più battagliere a Fegino, che si era già sfogata a Primocanale in lacrime durante l'incontro in Regione subito dopo gli sversamenti.
E ancora: "Il sindaco ha fatto dei tavoli con le istituzioni chiamando la Iplom e senza invitare noi cittadini. Cosa si dicono a questi tavoli? Perché non invita anche i cittadini? Noi non andiamo da nessuna parte", continua Marta, con un misto di magone, rabbia e preoccupazione. "Gli abitanti di Fegino sono sempre stati combattenti e legati al territorio. Pattugliamo sempre la zona, siamo pronti a chiamare le autorità. Ieri abbiamo visto operai che picconavano intorno all'area sequestrata, abbiamo chiamato le forze dell'ordine che li hanno allontanati".
IL COMMENTO
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