Il rischio è reale: in caso di piogge intense, l’acqua inquinata potrebbe superare le barriere dei rii minori e portare altro greggio nel Polcevera, col rischio di aggravare la contaminazione del mare, raggiunto da qualche chiazza rimasta nel bacino portuale. “Le dighe sono ben posizionate, ovviamente incrociamo le dita”, aggiunge Crivello.
Alle forze in campo contro il petrolio potrebbe aggiungersi anche l’Istituto Italiano di Tecnologia, che tra l’altro ha sede in Valpolcevera, a Morego. “In virtù di un campionamento potrebbero rendersi disponibili ad analizzare il materiale in modo scientifico così da suggerire il metodo migliore per assorbirlo”, spiega Crivello annunciando la notizia.
L’assessore poi assicura che “il Comune è assolutamente sul pezzo da domenica sera”, rispondendo ad alcune polemiche sollevate nei giorni scorsi. "Tursi è stato il primo ad intervenire e non ha mai mollato neppure per un minuto il suo impegno per arginare l'inquinamento e alleviare i disagi di abitanti delle zone colpite dal disastro ambientale. La prima telefonata di un cittadino che sabato lanciava l'allarme è arrivata ai vigili urbani alle 19,42. Due minuti dopo sul posto sono giunti i poliziotti municipali e dell'Ambiente. Alle 20,15 è stata attivata la sala operativa comunale per gestire l'emergenza e alle 20,30 il sottoscritto era a Fegino dove è rimasto per tutta la notte", conclude Crivello.
IL COMMENTO
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