
L'azione avviata dal sindacato dei giornalisti della Rai segue le denunce dei giorni scorsi, arrivate dalle stesse organizzazioni interne dei lavoratori, ma anche da esponenti Pd come Michele Anzaldi, che contestavano il numero, ritenuto incompatibile con le norme dello statuto e della legge anticorruzione, delle assunzioni esterne. Dall'inizio della sua gestione - come ricorda in un articolo pubblicato oggi La Stampa - il dg Antonio Campo Dall'Orto ha chiamato 20 dirigenti esterni, mentre lo statuto della Rai prevede che tali manager non possano superare il 5% dei 252 dirigenti totali (quindi circa 13) e che debbano essere assunti a tempo determinato, restando in carica per il mandato del vertice aziendale. Inoltre, in base alla legge anticorruzione, è necessaria "una ricognizione preliminare della disponibilità di risorse interne adeguate in termini qualitativi e quantitativi a ricoprire la posizione ricercata".
L'azienda replica, nessuna violazione su nomine esterni "Lo Statuto e il Piano Triennale Anticorruzione sono stati pienamente rispettati e per la prima volta nella storia della Rai i nuovi dirigenti hanno quasi tutti contratti triennali, il che consentirà di risparmiare cifre molto significative negli anni a venire. Inoltre i manager esterni assunti, alcuni dei quali in sostituzione di altri che hanno lasciato l'azienda, non sono 20 ma 17 e il loro costo non è di 8 milioni di euro, come ipotizzano i sindacati, ma di circa 4 milioni". E' quanto precisa la Rai "in merito a notizie di stampa comparse oggi"
IL COMMENTO
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