Forse sono scricchiolii, forse qualcosa di più. Il colpo di mano firmato Silvio Berlusconi sulle comunali di Roma richiama in causa alleanze, patti, vecchi malumori e gelosie che fanno vacillare l'asse Forza Italia-Lega Nord fondamentale per la vittoria di Toti in Liguria e proposto come modello vincente su scala nazionale. Di sicuro il modello sarà tutt'altro nella capitale, dove l'attempato leader di Forza Italia ritira in scuderia Guido Bertolaso e consacra Alfio Marchini a candidato sindaco, scartando del tutto Giorgia Meloni, prescelta da Fratelli d'Italia e Lega. Mal di pancia sul Carroccio, e non solo.
"Berlusconi ha perso la sua capacità di coagulare tutto il centrodestra, tant'è che guarda più ad Alfano e Casini che non a Salvini e la Meloni. Ha deciso di non appoggiare il leader di un partito alleato, mentre noi lo abbiamo fatto quando ci è stato chiesto. Lui non sta dimostrando di volere l'unità". Parole forti, quelle che Edoardo Rixi, assessore della giunta Toti e segretario regionale della Lega Nord, ha affidato a Primocanale. Commentando a caldo su Facebook ci era andato ancora più pesante: "Berlusconi o è impazzito o si è venduto al Pd. A Roma ieri appoggiava Bertolaso, oggi esce fuori con Marchini. Un balletto capriccioso e schizofrenico che rischia di mettere in crisi un'alleanza che in Liguria si è dimostrata un modello vincente".
Già, vincente. Soprattutto perché antitetico alle frammentazioni che inguaiano il centrosinistra. Un meccanismo che rischia di non funzionare più? "Quando è unito il centrodestra vince, lo dimostrano i dati dei sondaggi su Savona, Bologna e Milano. Chi mette in discussione questo modello è Berlusconi, non noi", attacca Rixi. Il matrimonio col Cavaliere, insomma, sembra proprio al capolinea: "Non riesce più a interpretare la voglia di cambiamento degli italiani, che non vogliono più ripercorrere i vecchi agglomerati centralisti. Vogliono un'alternativa al centrosinistra, svecchiare la politica, idee forti". La transizione al centro dell'ex premier potrebbe avere effetti seri su Roma. Rixi ne è certo: "La divisione andrà a premiare Cinque Stelle e Pd".
Ora gli equilibri traballano. E non solo all'ombra del Campidoglio. Il leader regionale del Carroccio e Matteo Rosso, numero uno di Fratelli d'Italia in Liguria, hanno scritto insieme a Giovanni Toti per invitarlo alla prudenza: "Visto il suo ruolo di presidente di una coalizione di centrodestra in Liguria, mantenga una posizione super partes" per evitare di "mettere in discussione l’attuale condivisione della maggioranza in Liguria". La risposta del governatore è arrivata nel giro di qualche ora: "Le vicende politiche di queste ore non devono influenzare e non influenzeranno in alcun modo il patto di governo che ci lega ai liguri. Il nostro compito è far ripartire la nostra regione che deve rimanere al riparo da ogni fibrillazione".
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Meloni-Marchini, Rixi: "Toti non prenda posizione o metterà in crisi il modello Liguria"
La risposta del presidente: "Non mi faccio influenzare"
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