
"Eppure non sarebbe una scelta obbligata: città come Torino hanno già optato per altre strade, puntando su un mix di criteri diversi, che da un lato difendono il valore aggiunto dell’occupazione specializzata, ma dall’altro garantiscono un servizio di alta qualità per la cittadinanza. Questa è la soluzione vincente", propone Pastorino. I sintomi, invece, fanno presagire che si vada in tutt’altra direzione: "Sembra proprio che Città Metropolitana manchi di attenzione nei confronti dei temi del lavoro".
Con il tema del lavoro s’incrocia la stessa questione della nuova riorganizzazione dei servizi: "La scelta di accorpare i servizi di acqua e gas ci appare del tutto incomprensibile. Affidare alle aziende multiservizi prestazioni così fondamentali è un rischio pesante, perché queste imprese non possiedono al loro interno le competenze specifiche con cui affrontare complessivamente tali operazioni: si troveranno a esternalizzare, come al solito. Tutto questo finisce per ricadere sui cittadini: costi maggiorati, minore qualità per gli utenti", conclude Pastorino.
IL COMMENTO
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