cronaca

Biorci: "Aprire una corsia entro metà giugno, altrimenti è un disastro"
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“Avere solo l'autostrada per tutta l'estate? Non vogliamo neanche pensarci”. Ad Arenzano il clima inizia a scaldarsi. Sia in senso letterale, perché l'estate avanza, sia sul piano politico, perché l'isolamento causato dalla frana che sbarra l'Aurelia dal 19 marzo non lo sopporta più nessuno. E in Comune spunta l'ipotesi dei lavori fai-da-te.

“Il nostro obiettivo è aprire una corsia entro giugno”, spiega il sindaco Maria Luisa Biorci. “Lunedì avremo un incontro operativo con Ugo Di Bennardo, direttore generale di Anas. Lui ci dirà i tempi d'azione”. Dunque, si attende una risposta. E se non sarà quella sperata? “Il Comune non ha colpe, se non quella di ospitare questo disastro. Però il sindaco è comunque autorità di protezione civile. In caso di condizioni di pericolo per la popolazione, valuteremo altre opzioni”.

Un'opzione è proprio quella di eseguire i lavori in proprio, per poi rivalersi sui responsabili. Una soluzione non consueta, ma a quel punto indispensabile per mettere fine alla sequela di annunci e ritardi che tengono Arenzano isolata da Genova e dal Levante. Al momento l'unica via disponibile è la A10, con sconti parziali sul pedaggio. O il treno, per chi non ha fretta. “Ci rimboccheremo le maniche, come abbiamo fatto dopo la tromba d'aria”, si rassegna Biorci.

C'è tanta preoccupazione, su tutti i fronti. “Già ora vediamo le prime avvisaglie di quello che potrebbe succedere in estate. Abbiamo perso il flusso di bici, moto e pedoni che gravitava sul paese. Se dobbiamo affrontare così anche i prossimi mesi, sarà un disastro totale”. Fiato sospeso tra balneari, albergatori, lavoratori del turismo. Del resto non è in gioco solo l'economia, ma anche la sicurezza. Per tagliare Arenzano fuori dal mondo, oggi, basta un incidente in autostrada e qualche chilometro di coda.