cronaca

Sospettati di essere aiuti di Stato
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Anche il prestito ponte da 300 milioni di euro concesso lo scorso dicembre dallo Stato all'Ilva è finito nel mirino della Commissione europea perché sospettato di essere un aiuto di Stato erogato in violazione delle norme Ue e quindi distorsivo della concorrenza. Lo ha annunciato oggi lo stesso esecutivo comunitario dando il via libera all'estensione dell'inchiesta 'approfondita' già aperta lo scorso gennaio.

L'azione adottata oggi da Bruxelles è da mettere in relazione al fatto che la formalizzazione della concessione dei 300 milioni, benché già nota e attesa, è avvenuta solo successivamente all'avvio dell'indagine. Che in ogni caso, ha tenuto a ribadire Ricardo Cardoso, portavoce della commissaria alla concorrenza Marghrete Vestager, non impedisce il finanziamento e l'esecuzione delle opere necessarie per fare fronte ai problemi ambientali e di inquinamento causati dall'impianto siderurgico tarantino.

La mossa di Bruxelles "era attesa da lungo tempo: la cosa importante è che non ha un'influenza sul processo di vendita della società", è stato il commento del neoministro per lo sviluppo economico Carlo Calenda, giunto a Bruxelles per partecipare, per la prima volta nella sua nuova veste, a un Consiglio dei ministri Ue. La nuova iniziativa di Bruxelles vi preoccupa? "No", ha risposto Calenda ai giornalisti.

"Era già scritto nel bando" per la vendita di Ilva "che quell'ammontare di risorse sarebbe stato oggetto di un ritorno. Per cui non ha un peso da nessun punto di vista tranne che per l'infrazione stessa, sulla quale davamo per scontato che questo accadesse e siamo in contatto quasi quotidiano" con la Commissione.

"Nel caso specifico dell'Ilva - ha rilevato Vestager - la Commissione valuterà ora se le misure italiane di sostegno rispettino le norme UE sugli aiuti di Stato. Collaboreremo con l'Italia per superare le nostre attuali preoccupazioni. La migliore garanzia di un futuro sostenibile per la produzione siderurgica nel tarantino è la cessione delle attività dell'Ilva a un acquirente che le metta in conformità con le norme ambientali e le sfrutti a scopi produttivi".