“Io non darei le tratte per l'alta velocità? Non è vero, anzi, la vera sfida è il corridoio tirrenico”. Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, mette subito le mani avanti: il mancato collegamento ferroviario tra Genova e Roma non dipende da lui. E così, in un'intervista condotta da Mario Paternostro, risponde picche alle richieste del suo omologo ligure Toti. Ma il governatore è arrivato sotto la Lanterna per parlare di migranti, e in una Genova sempre meno conciliante al Pd di Renzi inizia a sondare il terreno per la campagna elettorale.
Lei oggi è a Genova per parlare di migranti. Ha preso una posizione decisamente contraria sugli hotspot in mare proposti da Alfano: perché?
Se quella del ministro non è una battuta è sicuramente una prospettiva costosa e incontrollabile. E poi c'è un problema di umanità, queste persone non si possono tenere in quarantena. Credo che servano strutture, non dobbiamo essere buonisti, però bisogna anche essere intelligenti. Con una serie di linee guida l'accoglienza può risolvere problemi agli italiani.
Il modello toscano funziona?
Ci sono tanti modelli, per fortuna. Abbiamo fatto un buon lavoro prima di tutto sull'accoglienza diffusa. Vediamo se si riesce a frammentare le presenze in piccoli nuclei sul territorio.
Veniamo alla politica. Lei qualche tempo fa si è candidato in competizione con Renzi. Perché?
Ritengo che non sia un padrone. Ha vinto un Congresso, ma io non sono un liberal moderato, non ho quelle idee. Mi sono formato ai tempi del Pci di Berlinguer, credo anzi che sia necessaria una ripresa del socialismo, che deve trovare una nuova identità.
Meglio un'idea socialista che Verdini?
Meglio per Renzi avere un nucleo forte di persone che non rinnegano un'identità piuttosto che quella politica schiacciata sul presente. Io giudico questo trasformismo, questa transumanza in Parlamento, molto pericolosi. Anche il Pd che si rivolge a un generico cittadino non mi piace. La crisi ha colpito di più la parte bassa della società, il Pd deve rappresentare questi ceti.
In particolare a Genova i renziani non hanno vinto molto, anzi, alle regionali è proprio Genova che ha detto no alla candidata di Renzi. Il fatto che lei venga a Genova è un inizio di campagna elettorale?
È già un po' che mi sto muovendo. Ma un conto è Renzi, un conto i renziani. Lui ha avuto energia e forza per un ruolo di Governo, altra cosa è chi è salito su questo carro per avere successi. Non è così.
E sul referendum cosa dice?
Non fare la riforma sarebbe una sconfitta. Siamo arrivati a un punto decisivo. Ho intenzione di presentarmi con una serie di questioni aperte, quindi è un sì vincolato. Le riforme, dipende come si applicano. Mi convince l'idea di fondo di spostarci verso il monocameralismo, mi convince l'idea di un Senato che rappresenta i territori. Vediamo però il modo di arrivarci. Condivido meno l'idea di Renzi di centralizzare tutto. Bisognerà correggere una divaricazione straordinaria tra le regioni a statuto speciale, che mantengono gli stessi poteri, e le altre. Il mio è un sì critico.
Quali sono i rapporti tra lei e Toti?
Dal punto di vista umano buoni, andiamo d'accordo. Politicamente? È un uomo di buon senso, per ora non ho mai avuto grandi motivi di scontro.
Lei sa che uno dei nostri problemi è l'isolamento totale della Liguria. E si parla di un treno veloce per unirci a Roma. Si dice che il problema è Rossi che non dà le tratte. Come risponde?
Non lo sapevo. No, non è così. Anche perché questo treno sarebbe positivo anche per noi. Ma i problemi sono due: il tappo di Firenze, che non ha ancora risolto l'incrocio tra treni ad Alta Velocità e regionali; dall'altro io ho una fissa, e dovrebbe farsela venire anche Toti: noi abbiamo diritto a un corridoio del Tirreno, una strada a quattro corsie e due binari di ferrovie. Fino a Grosseto ci arriviamo, poi no. Pensi come sarebbe importante per un ligure poter andare a Roma non passando per il centro Italia ma seguendo la costa. E sulla ferrovia è una tragedia, diminuiscono sempre di più i regionali. La vera battaglia è nazionale. Sull'Adriatico sono stati più furbi, hanno quattro corsie, un treno più veloce, si stanno attrezzando. Questa storia che non darei la tratta? Non è così
Veniamo ai porti. Il rapporto Toscana-Liguria sembra essere forte, con la nuova autorità che accorpa Spezia e Massa Carrara. A voi piace? Vorreste un presidente toscano?
No, guardi, siamo italiani. Ci vorrebbe un tecnico che conosce le cose. Però sì, ci piace. Credo che gli interessi di Carrara siano legati alla Spezia. Il Mar Ligure può attirare i traffici del Mediterraneo. Potremmo coprire i traffici che vanno verso il Nord e quelli diretti ad Est.
porti e logistica
Enrico Rossi non molla: “Treno veloce? Meglio puntare sul corridoio tirrenico”
Il presidente della Toscana risponde picche alle richieste di Toti
4 minuti e 5 secondi di lettura
TAGS
TOP VIDEO
Mercoledì 13 Novembre 2024
People - Quarant'anni di Gigi Ghirotti al fianco di chi soffre
Mercoledì 13 Novembre 2024
Libri e idee - Una Liguria storica e polisensoriale
Mercoledì 13 Novembre 2024
Continua il freddo in Liguria, le previsioni di 3Bmeteo
Martedì 12 Novembre 2024
Il genovese a Hong Kong: "Mattarella interessato agli incontri e ai rapporti tra i due paesi"
Martedì 12 Novembre 2024
Premio Rapallo Bper 2024 - Lo speciale
Ultime notizie
- Ribaltamento a mare, gli abitanti di Sestri: "Vetri rotti e vibrazioni, abbiamo paura"
- Nuova giunta, entra Mai con Alessio Piana alla vicepresidenza
- Trovati i vestiti di Davide Violin, il ristoratore travolto dal rio in piena ad Arenzano
- Ivo Saglietti: un viaggio in bianco e nero tra sofferenza e speranza
- Ente Bacini: Tatiana Pais entra nel consiglio di amministrazione
- Amiu lancia due iniziative sul riciclo di carta e cartone
IL COMMENTO
Come si controllano le acque superficiali in Liguria
Che tristezza la politica che non vuole la sanità