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L'attuale tecnico rossoblu è deluso per il trattamento ricevuto
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A Crotone, per la festa dei calabresi promossi in serie A, incontrerà Ivan Juric. Gian Piero Gasperini, lì allo Scida, passerà ufficialmente il testimone al croato, che è stato suo pupillo. L'allenatore piemontese al Little Club ha ricevuto l'abbraccio e l'affetto non solo dei soci, ma anche della squadra, che si è salvata nel campionato di Promozione. Dal tecnico Baldi, al suo vice Cataldo al presidente Paccagnina è stata festa. Anche Gasperini ha mostrato serenità e ha solo detto di attendere una chiamata del presidente Preziosi.

Il massimo dirigente, per ora, non si è fatto sentire. Questo, ovviamente, alimenta illazioni e congetture, ma Gasperini sa bene di essere stato scaricato, sebbene abbia ancora due anni di contratto. Juric è in pole position, ma si deve ancora liberare dal Crotone e questo sta rallentando le varie operazioni di ufficializzazione.

Juric, 41 anni, già giocatore del Genoa e allenatore della Primavera del Grifone, seguì Gasperini all'Inter, dando a Preziosi una grande delusione. Poi l'esperienza al Palermo come allenatore in seconda, quindi al Mantova in Lega Pro, fino al miracolo Crotone di questa stagione. Si ispira molto a Gasperini, con un 3-4-3, però meno offensivo. Insomma, difficile che Juric lasci in difesa l'uno contro uno agli avversari.

Tutti ne parlano bene, ma Preziosi fa una scommessa ardita puntando su di lui. D'altronde al presidente piace stupire. Gasperini arrivò proprio dal Crotone e in tanti avrebbero scommesso in un suo esonero non prima di Natale, e invece il Genoa venne promosso meritatamente dopo un campionato difficilissimo con Juventus e Napoli.

Il resto è storia abbastanza recente. Rimane il fatto che i rossoblù sono in stallo, anche se le voci di mercato continuano a susseguirsi, con il bomber rivelazione del Pescara Lapadula dato per vicino. Insomma, Milanetto e Fabrizio Preziosi sono operativi cercando altri colpi come quelli di Perotti ed Ansaldi, evitando magari di cadere in errori come quelli che portano i nomi di Cissokho, Gakpè ed altri.