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L'analisi del consigliere di Berlusconi e governatore ligure
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"Non è il metodo Toti è il metodo del buonsenso, il centrodestra quando è unito e ha una piattaforma programmatica seria e convincente è competitivo". Così il governatore della Liguria e consigliere di Berlusconi, Giovanni Toti, commenta l'esito delle elezioni a Savona, spunto per una analisi nazionale.  

"Questo l'hanno dimostrato tutte le regioni l'anno scorso, ed è la prova del nove rispetto alla moltiplicazione giusta, quella che arriva da Savona ma anche da Milano. Da Savona un buon candidato, Ilaria Caprioglio, della società civile, ma impegnata politicamente e nel sociale, appoggiata da una coalizione larga, uguale a quella che governa questa regione, è andata al ballottaggio per la prima volta in dieci anni in una roccaforte che non espugnavamo da molto tempo e dove il Pd vinceva al primo turno. Dove le dinamiche e le politiche di preoccupazione ambientale erano molto forti e quindi c'era un Movimento 5 stelle molto agguerrito e molto credibile per le battaglie fatte contro il Comune, eppure il centrodestra si è dimostrato competitivo ed è arrivato al ballottaggio".

"Oggi io mi auguro che attorno al nostro candidato possano radunarsi tutte le forze che vogliono il cambiamento - prosegue - come noi vogliamo produrre in questa regione partendo dall'amministrazione regionale e quindi che anche a savona si possa cambiare il vento".

Anche perché il 5 stelle è difficile che voti il vostro candidato, vero?
 "Non so cosa voterà francamente, ma è anche difficile che voti il candidato del Pd visto che è stata la principale opposizione a quel governo per i 5 anni passati, quindi chi vuole continuità può votare tranquillamente il Pd e avrà un'amministrazione coerente con gli ultimi 10 anni di quella città, chi vuole cambiare ha solo una scelta, a questo punto, che è Ilaria Caprioglio, è un ottimo candidato, sostenuta da partiti seri che stanno facendo un serio lavoro in questa regione. La formula vincente resta solo una: la coalizione unita con tutte le sue sensibilità e la capacità di attrarre consensi proprio grazie alla sua unità.

Roma ha dimostrato che è andata al contrario? "Roma è stata la cronaca di una morte annunciata perchè il centrodestra quando si divide viene penalizzato più di quanto la somma dei singoli partiti potrebbero dare. Se parlassimo di un'azienda direi che c'è una minusvalenza rispetto al fatto di andare separati, una plusvalenza quando il centrodestra si unisce, quando trova un candidato credibile come Stefano Parisi. E il centrodestra unisce tutti, riesce a espugnare e a competere con un candidato del Pd che era partito molto prima, con un'enorme visibilità sfruttando una manifestazione di carattere mondiale come Expo. Eppure siamo arrivati pari, Forza Italia ha avuto un buon successo, un ottimo successo, l'amica Maria Stella Gelmini. Quindi Milano è il paradigma che conferma la Lombardia, il Veneto e la Liguria".