Alla fine è arrivato un primo risultato dal doppio presidio che si è tenuto questa mattina davanti al Consiglio Regionale della Liguria e che ha visto scendere in piazza i ricercatori precari dell'istituto Gaslini e i lavoratori di due ditte del comparto edile, Cfg e Edilpamoter, che vedono a rischio un centinaio di posti di lavoro.
Una svolta è stata raggiunta per la situazione del Gaslini che vede ancora molti ricercatori senza una stabilizzazione nonostante collaborazioni anche ventennali. "Siamo riusciti a portare questo tema sul tavolo del ministero della Salute - ha sottolineato Laura Tosetti, segretario generale di Nidil Cgil Genova - da tempo chiediamo un tavolo di lavoro con Regione, Gaslini e rappresentanti dei lavoratori in sede ligure. Siamo venuti in Regione per sollecitare l'avvio degli incontri per risolvere questa situazione".
L'incontro si terrà il 15 giugno alle 15 alla presenza della Direzione generale del Gaslini, del direttore del Dipartimento Salute regionale e dell'assessore Viale, nelle scorse ore fortemente criticata dal Movimento 5 Stelle perché assente all'incontro. "È stato il giorno del silenzio della politica, prima tra tutti la desaparecida assessore alla Sanità Viale, che ad oggi ancora non ha ufficialmente convocato un tavolo di confronto con i 130 lavoratori precari del Gaslini, come sollecitiamo da tempo con innumerevoli atti istituzionali in Consiglio regionale e non solo", attacca il consigliere Marco De Ferrari.
Situazione differente, invece, per il comparto edilizio. A protestare i dipendenti di Edilpamoter, società di movimento terra, una quarantina di persone che a settembre vedranno scadere i contratti di solidarietà, e quelli di Cfg, altra azienda in crisi che rischia di lasciare a casa una cinquantina di dipendenti. "Una situazione paradossale - spiegano i sindacati - anche perché Genova è una città in cui "il lavoro c'è", ma serve "uno scatto in più", sopratutto per quanto riguarda gli appalti pubblici che potrebbero essere importante serbatoio di occupazione per le ditte genovesi".
Il Movimento Cinque Stelle torna a proporre il reddito di cittadinanza: "In Liguria un numero drammaticamente alto di lavoratori edili sono disoccupati, nonostante le grandi opere che stanno appestando la nostra regione - attacca Salvatore - Colpa dell'inerzia del governo nazionale e locale, dell'assenza di un'efficace contrasto al lavoro in nero, alle mafie, alle ecomafie e al riciclaggio di denaro sporco".
"In attesa di misure di prevenzione eque - prosegue la portavoce pentastellata - il problema può essere risolto a partire da subito con la nostra Proposta di legge per introdurre il reddito di cittadinanza ligure. A Livorno, con un governo a 5 Stelle, il reddito di cittadinanza è già diventato realtà per 100 famiglie, che in questo modo sono state messe in sicurezza economica".
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Ricercatori precari e lavoratori edili a rischio, protesta congiunta in Consiglio regionale
E il M5s attacca l'assessore Viale: "Una 'desaparecida' della sanità"
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