Alla faccia di Brexit, del grande tormento europeo di questi giorni, con l'uscita inglese dall'Europa. Molto più riduttivamente, e anche modestamente, noi stiamo vivendo, magari un po' a insaputa nostra, il fatto che siamo in una piena Gexit!
Usiamo l'inglesismo abbreviato dell'uscita-exit della Britannia dalla Ue per lanciare un drammatico Sos. Genova sta uscendo da ogni processo comune di sviluppo economico e sociale, si restringe nella sua isola, come la Great Britain farà se il fatidico referendum decreterà la vittoria anti remain.
Già siamo isolati completamente e sempre di più, alla faccia dei treni velocetti e delle promesse di linee nuove lungo la Toscana per arrivare a Roma sotto le cinque ore. Il Cipe ha affondato con un colpo solo il raddoppio a Ponente, in modo tale che forse lo vedranno i cittadini liguri tra due o tre generazioni. Quindi binario unico verso la Francia e exit dal corridoio europeo Lisbona-Rotterdam.
Dall'altro corridoio, che scenderebbe dai 54 chilometri appena inaugurati del san Gottardo Svizzero, siamo in exit perchè il Terzo Valico va avanti come una lumaca.
Exit anche per l'aeroporto che vive di miserie, di briciole di voli “ a tempo”, che non si riempiranno mai di passeggeri, perchè il bacino di utenza è da tempo exit, cioè fuori dalla calamita del Cristoforo Colombo .E anche fuori da una privatizzazione di cui sentiamo parlare da lustri, ma che non fanno mai.
Exit drammaticamente dall'unico orizzonte di una nuova industrializzazione, con il fulmine della Erikson che piove sulla collina degli Erzelli, azzoppando il progetto hig teck che poteva giustificare qualche speranza per le nuove generazioni.
D'altra parte L'Università è sempre fuori dalla collina del futuro, che rischia di diventare, invece, la collina del nostro disonore, se non ci piantano le radici le nuove aziende, i nuovi centri produttivi, i nuovi laboratori, le nuove realtà universitarie, la nuova infrastruttura di collegamento con la città.
Exit anche dal Blue Print, il miniwater front sul quale il sindaco Doria costruisce l'unica sua chance di concludere il mandato con un risultato?
Certo: sarà anche questa un'exit, se non si passa dalla parole ai fatti. Non vorremmo che l'exit del Blue Print si risolvesse nel solo tombamento del porticciolo Duca degli Abruzzi per concedere spazio ai Riparatori Navali e il resto dell'area restasse com'è.
Padiglioni abbandonati, Palasport ectoplasma del futuro e del passato e nella ex Fiera la ricerca perfino dei cartelli che, in quel dedalo di abbandono e degrado, aiutino a trovare la strada dell'uscita con magari scritto, appunto, exit.
Siamo in uscita, in exit da tante altre sfide e opportunità che ci vengono offerte dal nostro destino orografico-strategico, dalla nostra storia genetica di trafficanti e mercanti, dalle sfide concorrenziali del mondo globale.
E non abbiamo neppure un referendum con cui difenderci e decidere che noi vogliano stare “in” e non “out”. Tanto per continuare con l'inglese. Bye bye.
politica
Non Brexit ma Gexit: Genova out da tutto!
L'invettiva
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