Il paese è ancora scosso dall'omicidio della coppia di agenti avvenuto lunedì notte nella capitale e rivendicato dall'Isis. Intanto i vertici corrono ai ripari dopo che ieri a Parigi il corteo organizzato dai sindacati si è trasformato in guerriglia.
La polizia e l'antiterrorismo francesi sono stati allertati dai colleghi belgi che piccoli gruppi di estremisti hanno lasciato la Siria diretti in Francia e Belgio per compiere attentati. "Facciamo fronte a una minaccia globale - ha detto Valls - abbiamo un nemico interno con questi individui autoradicalizzati che possono agire con pochissimi mezzi".
Hollande ha annunciato oggi che non ci saranno "più autorizzazioni a manifestare se non viene garantita la protezione dei beni e delle persone". Secondo il portavoce del governo Stephane Le Foll, dopo i gravi incidenti di ieri a Parigi le future autorizzazioni a manifestare saranno esaminate "caso per caso".
Il presidente ha ricordato il rispetto delle libertà, in particolare quella di manifestazione e di sciopero, ma ha ricordato il "contesto particolare" attuale, con gli europei di calcio in Francia e la lotta al terrorismo.
Sulla stessa linea Valls, che ha chiesto alla Cgt di non organizzare più manifestazioni a Parigi che possano sfociare in violenze e ha ribadito che il governo non modificherà il progetto di riforma del lavoro. Il primo ministro ha rivolto pesanti accuse al sindacato, sostenendo che il servizio d'ordine ha avuto un atteggiamento "ambiguo" nei confronti dei casseur.
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