economia

E su Afo 5: "Impensabile non riaprirlo, fa la differenza"
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"Abbiamo eccellenti rapporti con la famiglia Marcegaglia. Ho grande stima per questa famiglia che come la nostra lavora ed è sul mercato da 30 anni". Così Giovanni Arvedi presidente dell'omonimo gruppo ha voluto smentire in audizione in commissione industria al Senato le voci di stampa su una presunta rivalità fra i due grandi gruppi siderurgici italiani. "Nulla di più falso - ha detto - il gruppo Marcegaglia è nostro cliente da 30 anni".

Dopo il risanamento dell'Ilva, "il mio progetto prevede la creazione di una grande società" che gestisca insieme ai siti di Ilva di Taranto, Cornigliano e Novi, i siti Arvedi di Cremona e Trieste. "Si creerebbe una società davvero competitiva che potrebbe anche essere quotata in borsa. Questa società sarà aperta ad altri soggetti siderurgici italiani e potrebbe diventare la spina dorsale strategica per l'Italia per la produzione dei prodotti piani".

Il gruppo Erdemir, secondo quanto riferito da Giovanni Arvedi in commissione industria, intanto ha sottoscritto con il gruppo Arvedi un accordo di governance e un memorandum che doveva essere ratificato dal consiglio di amministrazione del gruppo turco entro settembre. "Mi hanno detto che è stato convocato d'urgenza il consiglio per avere il via libera all'operazione" al più presto ha detto Arvedi. 

"Il nostro progetto prevede una produzione ibrida, mantenendo fissa la produzione integrale e l'attivazione dell'Afo 5 introducendo come riducente il gas. Ma il prezzo del gas dovrebbe scendere a livello di quello americano cioè a 10 centesimi di euro, ora è a venti". Secondo Arvedi nei prossimi anni anche grazie all'arrivo del gasdotto (Tap) in Puglia, nel Mediterraneo arriverà molto gas a prezzi competitivi. Parlando ancora dell'Afo 5 (l'altoforno più potente d'Europa) Arvedi ha sottolineato che "l'Altoforno 5 fa la differenza, è discriminate, non si può non accendere l'Altoforno 5".